In un articolo pubblicato recentemente su Journal of Modern Physics a ottobre 2024, un team di esperti di fama internazionale ha esposto una ricerca straordinaria sui Fenomeni Anomali Non Identificati (UAP, meglio noti come UFO) e la possibile esistenza di una nuova forma di vita basata sui plasmi, denominata plasmoidi.
Lo studio guidato dal Dr. Rhawn Gabriel Joseph, in collaborazione con scienziati come Olivier Planchon, Christopher Impey e altri eminenti scienziati, analizza dettagliatamente le caratteristiche fisiche, comportamentali, e ipotetiche implicazioni di questi enigmatici fenomeni.
I plasmoidi, come descritti nello studio, sono entità pulsanti e auto-illuminanti, fatti di plasma, che assumono forme e dimensioni variabili. Sono attratti dall’attività elettromagnetica e mostrano movimenti complessi, tra cui cambi di direzione improvvisi a 90 o 180 gradi, collisioni e intersezioni con altri plasmi. Questi fenomeni sono stati ripetutamente osservati e documentati da fonti credibili come i filmati della NASA, la Marina degli Stati Uniti e l’agenzia doganale statunitense CBP.
Lo studio sottolinea che i plasmoidi potrebbero rappresentare una forma di vita basata sul plasma, una sorta di “quarto dominio” della vita, diverso dai regni animale, vegetale e microbico.
Il dottor Joseph afferma che: «I plasmoidi mostrano comportamenti che vanno oltre le semplici proprietà fisiche del plasma,». «Si comportano come entità con una sorta di intenzionalità, suggerendo che potrebbero essere una forma di vita completamente nuova, un possibile ‘quarto dominio’ della vita».
I plasmoidi sono stati avvistati non solo nello spazio, vicino alle navette spaziali e alla Stazione Spaziale Internazionale, ma anche nell’atmosfera terrestre, in prossimità di tempeste e fulmini. Sono stati visti inseguire e “giocare” con aerei militari e commerciali, e persino penetrare nella cabina di pilotaggio. Le loro proprietà elettromagnetiche possono influenzare negativamente i sistemi elettronici e, secondo i ricercatori, anche l’attività mentale umana, inducendo allucinazioni che potrebbero spiegare alcune testimonianze di “rapimenti alieni”.
«Questi fenomeni non sono solo visioni fugaci,» sottolinea Olivier Planchon. «Sono stati documentati in dettaglio con strumenti scientifici avanzati, e le loro interazioni con l’ambiente e gli esseri umani sono reali e misurabili»
I plasmoidi non si limitano all’atmosfera. Numerosi avvistamenti riportano queste entità mentre si immergono nelle acque oceaniche. Secondo i ricercatori, le condizioni di carica elettromagnetica sulla superficie del mare, soprattutto durante mareggiate, potrebbero attrarre questi oggetti.
«Abbiamo osservato plasmoidi che non solo si muovono sopra l’oceano, ma che si tuffano al suo interno,» aggiunge Olivier Planchon. «Alcuni sembrano anche generare repliche di se stessi, il che solleva interrogativi sulla loro struttura e sul loro scopo»
Un’ipotesi particolarmente allarmante avanzata nello studio è che i plasmoidi possano essere responsabili di alcuni disastri aerei inspiegabili. La loro capacità di passare attraverso materiali come vetro e metallo, unita al loro potenziale di disturbare l’elettronica di bordo, rappresenta un rischio concreto.
«Le collisioni tra plasmoidi e velivoli non possono essere escluse come cause di incidenti inspiegabili,» spiega Carl Gibson, coautore dello studio.
Nonostante l’attenzione sui plasmoidi, i ricercatori riconoscono che questi non possono spiegare tutti i fenomeni UAP. Alcuni avvistamenti rimangono compatibili con l’ipotesi di veicoli extraterrestri provenienti da altri mondi.
«I plasmoidi rappresentano una spiegazione affascinante e potenzialmente rivoluzionaria per molti avvistamenti di UAP,» conclude Richard Armstrong, «ma ci sono ancora casi che sfidano qualsiasi spiegazione terrestre e lasciano aperta la porta alla possibilità di visite extraterrestri»
Questo studio con la sua mescolanza di fisica avanzata, astrobiologia e indagine sui fenomeni inspiegabili, apre nuove frontiere nella comprensione del nostro universo. L’idea che entità al plasma possano rappresentare una forma di vita autonoma, capace di comportamenti complessi e forse persino di interazione intelligente, sfida profondamente le attuali concezioni della biologia e della fisica.
Per i ricercatori e gli appassionati, questa non è solo una scoperta scientifica: è un invito a ripensare il nostro posto nel cosmo.
https://www.scirp.org/journal/paperinformation?paperid=136922