Il lander privato Peregrine, lanciato il 8 gennaio 2024 da Cape Canaveral, ha incontrato seri problemi sette ore dopo il decollo. Il guasto al sistema di propulsione ha causato una perdita critica di carburante, mettendo a rischio l’intera missione. Il team di Astrobotic Technology ha cercato di intervenire riorientando la navicella per cercare di salvare almeno parte della missione, ma purtroppo è stato annunciato ufficialmente che Peregrine non atterrerà sulla Luna.
Questo incidente rappresenta un contrattempo significativo per la NASA, che sta attuando il programma Commercial Lunar Payload Services, un’iniziativa volta a implementare missioni spaziali commerciali sulla Luna. La NASA ha investito 2,6 miliardi di dollari in questo programma, che si estende su un arco temporale di 10 anni. La perdita del lander Peregrine è quindi un colpo per gli sforzi dell’agenzia spaziale statunitense nel promuovere la partecipazione del settore privato nelle missioni lunari.
L’incidente del lander Peregrine solleva interrogativi approfonditi sulla solidità delle tecnologie attualmente impiegate nelle missioni spaziali. Alcuni osservatori potrebbero essere portati a riflettere sulla possibilità che la mancanza di affidabilità riscontrata sia dovuta a differenze sostanziali rispetto alle tecnologie utilizzate nelle storiche missioni Apollo avvenute diversi decenni fa.
La comparazione con il passato, specialmente con le missioni Apollo, risalenti a un numero significativo di anni fa, potrebbe suscitare domande sullo stato attuale delle competenze nel settore spaziale. Ciò solleva l’interrogativo se nel corso del tempo siano state perse alcune conoscenze cruciali o se vi siano eventuali lacune nelle attuali metodologie di progettazione e costruzione delle navicelle spaziali.
Inoltre, l’incidente potrebbe spingere a mettere in discussione la narrativa storica riguardante le missioni spaziali, aprendo la possibilità che la versione ufficiale possa non rispecchiare interamente la realtà missioni passate.