La cattiva gestione dei migranti da parte dell’Impero Romano e le sue conseguenze, culminanti nella Battaglia di Adrianopoli furono la causa del crollo dell’Impero Romano.
Nel 376 d.C., secondo quanto riportato dallo storico Ammiano Marcellino, i Goti, un gruppo di popoli germanici, cercarono asilo all’interno dell’Impero Romano a causa delle pressioni subite dagli Unni, una tribù nomade proveniente dall’Asia.
Gli Unni costituivano una grave minaccia per i Goti, che cercarono rifugio entro i confini dell’Impero Romano. La richiesta di asilo fu presentata all’imperatore Valente con la promessa da parte dei Goti di sottomettersi alle condizioni dell’Impero Romano, vivendo pacificamente, coltivando la terra e servendo come truppe ausiliarie. L’Impero Romano acconsentì ai Goti di stabilirsi entro i suoi confini.
Inizialmente, i Romani adottarono un’approccio inclusivo, concedendo la cittadinanza romana ai Goti e promuovendo l’assimilazione culturale per prevenire futuri conflitti.
La gestione dell’accoglienza divenne problematica quando i Goti iniziarono a richiedere territori in cambio del loro supporto militare contro gli avversari dell’Impero. Questo causò crescenti tensioni tra le due comunità, poiché i Goti non volevano più stare ai confini ma desideravano stabilirsi all’interno dell’Impero Romano come ricompensa per il loro servizio, ma le autorità romane spesso esitavano a concedere queste terre o non riuscivano a soddisfare adeguatamente tali richieste. Ciò contribuì al peggioramento dei rapporti tra le due fazioni.
Le ostilità tra le due popolazioni crebbero. Il risentimento covato dai Goti li portò, dal desiderare di divenire romani al desiderio di annientare i romani. Fu con questa rabbia covata a lungo che spinse i Goti ad infliggere una pesante sconfitta agli eserciti di Valente nella Battaglia di Adrianopoli nel 378 d.C., con la morte dell’imperatore stesso in battaglia. La battaglia fu l’inizio della valanga che travolse l’Occidente.
Tale sconfitta rappresentò un colpo significativo all’orgoglio romano e contribuì all’ulteriore destabilizzazione dell’Impero Romano, aprendo la strada a ulteriori ribellioni. Molte tribù barbariche colsero l’opportunità di ribellarsi e invadere le province romane. Questo indebolì ulteriormente il potere centrale e portò all’inizio del declino dell’Impero Romano d’Occidente.
La storia dell’immigrazione dei Goti e della loro accoglienza da parte dell’impero romano costituisce un importante esempio storico di come i migranti o delle minoranze etniche possano avere conseguenze importanti sulla stabilità di un impero o di una società.