Sta scatenando un dibattito acceso sui social media quello che è successo in un piccolo bar situato a Gera Lario, una località sulle sponde del lago di Como. La vicenda è iniziata quando un cliente ha visitato il bar e ha fatto un’ordinazione che includeva un toast. Il cliente ha chiesto gentilmente al cameriere di tagliare a metà il toast, probabilmente perché intendeva condividerlo con la sua moglie.
Dopo aver consumato il cibo, ha ricevuto lo scontrino fiscale per il pagamento e nella sopresa più totale c’era un addebito extra di 2 euro, che è stato descritto come un “servizio” di taglio del toast a metà. Questo addebito supplementare ha destato l’attenzione e l’irritazione del cliente.
Il cliente ha poi deciso di condividere la sua esperienza su TripAdvisor, una piattaforma di recensioni online, allegando una foto dello scontrino in questione e esprimendo il suo disappunto per l’addebito aggiuntivo, sottolineando che il bar già offriva toast tagliati a metà come norma, quindi l’addebito per tale servizio era inaspettato e, a suo parere, ingiustificato.
Nella recensione, il cliente ha evidenziato che il prezzo da pagare per il toast e il contorno di patatine, era di 7,50 euro. Tuttavia, l’aggiunta di 2 euro per il taglio del toast ha portato il prezzo a 9,50 euro, suscitando la sua irritazione. Ha notato che l’addebito extra di 2 euro rappresentava una percentuale significativa del costo totale del cibo.
La controversia è stata amplificata dalla condivisione della recensione sui social media e ha rapidamente attirato l’attenzione di altri utenti. La questione principale che è emersa riguarda la giustificazione dell’addebito aggiuntivo di 2 euro per un servizio che il bar sembrava già fornire come pratica standard.
In risposta alla crescente attenzione e al dibattito sui social media, il barista ha cercato di spiegare la ragione dietro l’addebito extra. Ha sostenuto che il sovrapprezzo era giustificato perché aveva utilizzato due piattini per il panino tagliato a metà e aveva fornito un tovagliolo aggiuntivo. Questa spiegazione ha ulteriormente alimentato la discussione online sulla correttezza o meno dell’addebito.