L’Assemblea del popolo siriano ha lanciato un appello agli Stati membri delle Nazioni Unite perché esercitino pressione sui governi che stanno causando un blocco ingiusto nei confronti del popolo siriano. Il Consiglio ha chiesto che vengano prese misure immediate e urgenti per revocare questo assedio e che vengano forniti aiuti e assistenza per limitare gli effetti del recente terremoto che ha causato oltre 17.000 vittime. L’Organizzazione mondiale della sanità ha avvertito che alcuni dei sopravvissuti stanno ora lottando per la sopravvivenza e che è necessario garantire loro assistenza continua.
In una dichiarazione pubblicata sul suo sito web, oggi, giovedì, il Consiglio ha chiesto di fornire aiuto e assistenza per limitare gli effetti del devastante terremoto, invitando gli Stati membri delle Nazioni Unite ad assumersi le proprie responsabilità e ad aderire alle carte e principi delle Nazioni Unite e ad esercitare ogni forma di pressione sui governi dei Paesi che stanno imponendo e contribuendo all’imposizione del blocco misure ingiuste nei confronti del popolo siriano.
Ha anche chiesto
“il sostegno agli sforzi compiuti dal governo siriano per limitare gli effetti di questo disastro e un’azione immediata e urgente per tendere una mano e aiutare e rompere l’ingiusto assedio per superare questa catastrofe umanitaria il più rapidamente possibile”.
Sono ancora in corso le operazioni di soccorso per cercare i sopravvissuti sotto enormi cumuli di macerie, nelle zone terremotate della Turchia e della Siria, mentre il numero delle vittime a seguito del terremoto in Siria ha raggiunto quota 3.300.
auguro vivamente che l’appello venga recepito ma se giudichiamo che
i nostri terremotati pagano le tasse sulle macerie (così risultava poco tempo fa) la vedo dura per la Siria . I governi dell’emergenza scelgono quella
che piu’ aggrada loro, nei tempi e modi in cui intervenire. Un terremoto elimina persone che mangiano troppo , un aiuto economico invece sostiene
e combatte la miseria e disperazione. Una cruda e terribile realtà.