Il Qatargate assume contorni sempre più definiti e allarga il suo raggio d’azione coinvolgendo ulteriori soggetti. Tra questi risulta esserci anche la Ong “No Peace Without Justice“, fondata a Bruxelles da Emma Bonino.
Una circostanza che la stessa Bonino conferma in una breve intervista concessa al Corriere della sera, ricordando di averla fondata nel 1993 o 1994. La data di costituzione non è fondamentale in questa vicenda, sulla quale ora le forze dell’ordine belghe stanno indagando.
Emma Bonino si dice completamente estranea alla vicenda e confida ne lavoro dei giudici:
“Non so nulla, aspetto la magistratura che si deve esprimere, credo che lo farà nel giro di pochi giorni”.
Il segretario generale della Ong dell’ex parlamentare, Niccolò Figà -Talamanca, si trova al momento in stato di fermo perché sarebbe direttamente implicato nell’inchiesta ma al momento, proprio a seguito della misura cautelare alla quale è stato sottoposto, non ha potuto avere contatti con Emma Bonino:
“Immagino che gli abbiano dato un avvocato d’ufficio”.
L’esponente dei radicali ha spiegato nell’intervista che nella sede della sua Ong a Bruxelles vengono saltuariamente ospitate altre organizzazioni non governative “che si occupano di diritti umani. Sono postazioni che vengono affittate con un contributo di 150 euro”. Ma nega di conoscere Antonio Panzeri o, comunque, non si ricorda di lui: “Può essere che l’abbia incontrato qualche volta quando ero al parlamento europeo”.
Un legame, seppure in apparenza meramente burocratico e formale, tra Emma Bonino e Antonio Panzeri comunque esiste. Infatti, il nome dell’esponente dei radicali figura nel board del consiglio dei membri onorari della Ong “Fight Impunity”, fondata dallo stesso Panzeri nel settembre 2019. La Ong ha attualmente sede in Rue Ducale, la stessa di “No peace without justice“, allo stesso civico.
Nello stesso edificio hanno gli uffici, secondo quanto riporta la targa all’ingresso, anche i Radicali Italiani, Più Europa, l’Associazione Luca Coscioni, l’Euro-Syrian Democratic Forum, Al Wefaq (un partito di opposizione del Bahrein) e altre realtà.
Più, appunto, Fight Impunity. E basandosi sul sito ufficiale di Fight Impunity, il nome di Emma Bonino compare insieme a quello di Federica Mogherini, per esempio, ma anche di Dimitris Avramopoulos, già commissario europeo agli Affari Interni. Risultano membri onorari anche l’ex primo ministro francese Bernard Cazeneuve e Denis Mukwege, ginecologo congolese premio Nobel per la Pace nel 2018.