Tre eurodeputati dei Verdi/Ale, gli ex appartenenti al Movimento 5 Stelle Ignazio Corrao, Piernicola Pedicini e Rosa D’Amato, stanno raccogliendo le firme per chiedere al Consiglio su «quali criteri» verrà basata la nomina di un inviato speciale dell’Ue per il Golfo Persico e quali «requisiti minimi» dovrà avere l’inviato, carica per la quale l’ex ministro degli Esteri Luigi Di Maio è stato preselezionato da un panel di esperti come il candidato migliore.
L’indicazione di Di Maio all’Alto Rappresentante Josep Borrell è stata fatta dal governo di Mario Draghi, del quale Di Maio era ministro degli Esteri.
Pedicini, Corrao e D’Amato facevano parte della delegazione del M5S al Parlamento Europeo, che hanno lasciato nel dicembre 2020 per aderire ai Verdi/Ale, insieme alla collega Eleonora Evi, ora eletta deputata in Italia.
«Mentre è incerto se Di Maio otterrà il posto – scrivono i tre europarlamentari in una mail diffusa ai colleghi per raccogliere firme – siamo perplessi per le qualifiche richieste per la carica, dato che (Di Maio, ndr) non ha una laurea, ha lavorato come ministro degli Esteri per soli tre anni e non sembra avere altre esperienze rilevanti di lavoro nella regione. A titolo di paragone, il Seae di solito richiede un diploma di educazione secondaria e tra tre e sei anni di esperienza nei bandi per funzionari politici, che ricevono salari molto inferiori a quelli dei rappresentanti speciali».
«Dato che purtroppo il Parlamento non ha voce in capitolo nella nomina dei rappresentanti speciali – continuano i tre – vorremmo chiedere al Consiglio su quali criteri e su quali requisiti minimi intende fondare la decisione in merito a questa nomina cruciale, tenendo conto anche del fatto che dei nove inviati speciali solo tre sono donne».