l primo passo per il rinvio è stato fatto. E c’è una data: 30 giugno 2023. In commissione Giustizia, al Senato, era in discussione il cosiddetto decreto Rave, quando la Lega ha presentato un emendamento che punta a prorogare le sanzioni per le persone che hanno scelto di non vaccinarsi nelle fasi più acute della pandemia da Covid-19. Le proposte di modifica, a prima firma Massimiliano Romeo (capogruppo del Carroccio a Palazzo Madama) ed Erika Stefani, avevano ottenuto il parere favorevole del governo.
La sanzione da 100 euro era stata introdotta all’inizio del 2022 dal governo guidato da Mario Draghi per rilanciare la campagna vaccinale. Veniva applicata ai lavoratori e alle lavoratrici con più di 50 anni d’età, dall’8 gennaio al 15 giugno, che non si erano vaccinati.
In particolare coinvolgeva medici e operatori sanitari, personale scolastico e universitario, lavoratori del settore della difesa, sicurezza, istituti penitenziari e polizia locale.
Le persone che non erano in regola (considerate prime vaccinazioni e dosi booster) erano quasi due milioni. Nei giorni scorsi il ministro della Salute, Orazio Schillaci, aveva dichiarato che, per riscuoterle, le multe avrebbero comportato “più costi che benefici”.
“Alla fine la sanatoria per i no vax è arrivata: se qualcuno aveva dubbi sullo sconcertante revisionismo sui vaccini da parte di questo esecutivo, oggi si dovrà convincere”, ha commentato la portavoce di Azione, Mariastella Gelmini.
“In Commissione giustizia al Senato è infatti stato approvato l’emendamento proposto dalla Lega per rinviare l’applicazione della sanzione a chi si è rifiutato di vaccinarsi nonostante obbligato dalla legge. Una vergogna e un insulto a chi si è responsabilmente vaccinato per tutelare se stesso e gli altri”.
falso – ho le prove che le sanzioni sono state applicate anche a casalinghe
– pensionati nonchè a non lavoratori over 50 . Insomma un mezzo facile per incassare fondi da dirottare per acquisto armi.
Se fosse stata una manovra sociale noi avremmo avuto a che fare con la Sanità e non la Finanza.
ho la vaga impressione che la Meloni e Salvini ci prendano per i fondelli.
Se è vera la notizia di Corlao che vuole entro aprile 23 digitalizzare tutto
il paese, a giugno ci sarà ben poco da considerare riguardo gli obblighi.
Saremo tutti schedati e marchiati, meditando lo Stato di agire in sinergia con le Finanze-Sanità- Anagrafe e Ministero della difesa.
Altro che contare i minuti degli applausi al Presidente – ed allegra compagnia
presenti alla Scala di Milano.
che tirino fuori le palle e facciano il lavoro sporco fino in fondo
Come un governo ( considerato fascista ) va contro una legge NAZISTA ?
I DS si rivolteranno nella tomba vedersi una legge cosi’ ben fatta ( alla Hitler ) venire rinviata e forse anche eliminata.