Non è un caso chiuso quello sulla morte di Giovanni Corsaro. Per il 36enne siciliano trovato morto nella sua casa di via Trieste il 10 novembre, infatti, le cose potrebbero non essere andate come sembrava in un primo momento: rimane esclusa la pista di una morte violenta (omicidio), ma la procura di Venezia ha deciso di approfondire il perché di un decesso naturale avvenuto in un uomo così giovane.
Verrà quindi disposta l’autopsia per cercare di capire se un evento esterno possa aver contribuito a complicare le sue condizioni di salute. In quel caso potrebbe anche aprirsi un fascicolo per morte in conseguenza di altro reato. La famiglia dell’uomo ha deciso di rivolgersi a un legale, l’avvocata Veronica Campaner, per seguire l’iter che si svolgerà d’ora in avanti, anche in attesa del nulla osta della procura al rilascio della salma per i funerali.
Il corpo senza vita di Giovanni Corsaro era stato trovato la mattina del 10 novembre: in un primo momento si era ipotizzato che la sua potesse essere una tragedia della solitudine perché da un primo esame sul cadavere pareva che il decesso fosse avvenuto da diversi giorni. Non era così: l’uomo, infatti, il pomeriggio dell’8 novembre, aveva parlato a lungo al telefono con la sorella. Il 36enne, in quel momento, stava bene e non aveva lasciato alcun motivo di preoccupazione ai famigliari. Si presume, quindi, che il decesso possa essere avvenuto il 9 novembre.
La mattina del ritrovamento, sul posto era intervenuta anche una la polizia per i rilievi di rito. Un trambusto che aveva allarmato anche i vicini e i residenti del quartiere, tanto da scatenare un tam tam sui social per capire cosa fosse accaduto e come mai ci fossero una volante e un’ambulanza ferme per ore davanti a quella casa di via Trieste. Un caso che doveva essere chiuso e che, invece, ora passerà sotto il vaglio dell’autorità giudiziaria.