È la questione su cui stanno ragionando in queste ore l’intera amministrazione americana, e il Pentagono: come reagire, se il presidente russo usasse le atomiche tattiche, per difendere quello che ormai considera territorio russo
“Non possiamo permettere che la Russia raggiunga i suoi obiettivi, dopo l’uso delle bombe nucleari”.
Sarebbe preferibile ottenere questo risultato “attraverso le armi convenzionali e il dialogo”, per consentire all’altra parte di sapere con chiarezza a cosa va incontro, e quindi tenerlo presente nelle proprie valutazioni strategiche.
Però non è possibile escludere “altri mezzi”, perché “non possiamo consentire che le armi atomiche diventino come quelle convenzionali”.
Ciò altererebbe in maniera inaccettabile “la natura stessa delle relazioni internazionali, perché aprirebbe la porta all’uso indiscriminato di tecnologie senza limiti, che chiunque potrebbe cercare di impiegare. E questo è troppo pericoloso”.
È raggelante la riflessione che Henry Kissinger ha fatto ieri, partecipando ad un seminario del Council on Foreign Relations, ma è la questione di fondo su cui stanno ragionando in queste ore l’intera amministrazione americana, e il Pentagono in particolare: come reagire, se Putin usasse le atomiche tattiche, per difendere quello che ormai considera territorio russo.
Perché questo è l’elemento fondamentale dell’equazione che è cambiato ieri. Finora il Cremlino aveva invaso l’Ucraina usando armi convenzionali, e con lo stesso tipo di armi Kiev l’ha respinta, aiutata dalle forniture occidentali. Ora, anche se nessuno riconosce le annessioni formalizzate da Putin, la dottrina strategica russa gli consentirebbe di impiegare le atomiche per difendere quello che lui rivendica come territorio nazionale. È una posizione palesemente illegale, ma Washington non può ignorarne le potenziali conseguenze. Perciò, oltre ad annunciare nuove sanzioni economiche contro Mosca e altre forniture militari a Kiev, dietro le quinte deve preparare anche i piani per rispondere all’eventuale folle uso delle armi nucleari.
Secondo Kissinger, una volta varcata questa soglia non è più possibile tornare indietro: bisogna sconfiggere a tutti i costi la Russia, non solo nel teatro ucraino, perché altrimenti si aprirebbe il vaso di Pandora globale dello sdoganamento delle atomiche, compromettendo l’intero ordine mondiale. Lui spera che sia possibile raggiungere questo obiettivo aprendo un canale di comunicazione con il Cremlino, per spiegare chiaramente le conseguenze a cui andrebbe incontro. Pensa che l’eventuale risposta militare dovrebbe essere convenzionale, anche perché gli Usa sono superiori su questo terreno, ma non può escludere “altri mezzi”, perché a quel punto la partita diventerebbe troppo importante per accettare l’ipotesi di perderla.
Speriamo arrivi prima una bella tempesta solare di quelle grosse da mettere ko tutto e tutti, almeno risolviamo il problema. Siamo tutti nei casini, ma almeno senza radiazioni nucleari. Un bel reset naturale…
Il copione è sempre quello: gli USA prima creano i presupposti per un conflitto, poi lo fomentano attraverso “alleati” asserviti, quindi fanno passare l’altro per aggressore e loro per vittime, iniziano a insinuare che il nemico potrebbe usare armi non consentite, con la disinformazione lo danno per scontato e quindi hanno la scusa buona per usarle loro.
Tutto questo ovviamente sempre a casa altrui.
Vogliamo una volta per tutte renderci conto di chi è stato l’artefice di golpe, attentati, sommosse (Argentina, Bolivia, Brasile, Cile, Haiti, Paraguay, Repubblica Centrafricana, Uruguay…) in tutto il mondo.
Inoltre, a parte prima e seconda guerra mondiale (che peraltro non sono state combattute sul loro territorio):
1946 – USA occupano Filippine e Corea del Sud
1947 – Le forze di terra americane in Grecia nella guerra civile
1950 – 1953 – Guerra di Corea
1954 – Guerra in Guatemala
1955 – 1975 Guerra del Vietnam
1959 – Conflitto ad Haiti
1965 – 1966 Occupazione americana della Repubblica Dominicana
1979 – 1986 Guerra per procura CIA in Afghanistan
1981 – 1986 Guerra per procura CIA in Nicaragua,
1981 – Primo “incidente” nel Golfo della Sirte
1982 – 1983 Conflitto in Libano
1983 – Invasione di Grenada
1984 – 1988 Conflitto nel Golfo Persico
1988 – 1990 Occupazione americana di Panama
1989 – Seconda “incidente” nel Golfo della Sirte
1989 – Conflitto nelle Filippine
1990 – 1991 Prima guerra del Golfo
1992 – 1996 Primo conflitto in Iraq
1994 – 1995 Stati Uniti invadono Haiti
1995 – Bombardamenti NATO della Bosnia-Erzegovina
1998 – Bombardamento di Iraq, Afghanistan e missili contro il Sudan
1999 – Guerra del Kosovo
2001 – 2021 Guerra in Afghanistan
2002 – … Guerra in Yemen
2003 – Seconda guerra in Iraq
2004 – Guerra in Pakistan
2007 – Guerra in Somalia
2011 – Conflitto in Libia (e guerra civile)
2011 – Guerra in Siria
2011 – Guerra civile in Ucraina e accordo con la Russia per l’interesse comune alla stabilità politica ed economica dell’Ucraina
…
2022 – Guerra in Ucraina contro l’invasione dei russi provocata dall’espansione ad est della NATO.
Della Russia si potrebbe dire che ha esercitato le stesse “interferenze” sulla sovranità di altre nazioni?
Il referendum e le manifestazioni hanno dimostrato la preponderante volontà degli abitanti dei territori annessi di ritornare sotto il governo russo.
Se ci fosse solo un po’ di buon senso la questione la si riterrebbe semplicemente chiusa e si avvierebbero accordi di pace per evitare che tutto questo si possa ripetere.
Ma evidentemente le intenzioni degli USA, stando alle dichiarazioni di Kissinger, non sono queste.
(mi scuso per eventuali errori e omissioni, ma nel concreto la sostanza non cambierebbe)
Senti il vecchio killer incallito come le spara grosse… Azioni illegali, uso folle di armi atomiche…… Forse forse sta parlando degli USA? Invece di dire puttanate, cerchi di fare qualcosa di buono finché è in tempo….. e lasci perdere le premiazioni di fantomatici statisti dell’anno……tanto non ci crede nessuno.