L’uomo era responsabile del centro vaccinale di Celano ed era stato in prima linea nella lotta al Covid-19
Stava facendo jogging, domenica mattina ,quando è morto sul ciglio della strada vittima di un infarto senza che nessuno potesse salvarlo La vittima, Francesco Ulanio, medico di 48 anni di Celano: la tragedia si è consumata alle 8, a Montesilvano, in Via Aldo Moro, di fronte al centro Porto Allegro nella zona dei Grandi Alberghi.
L’uomo era impegnato in una corsetta quando si è accasciato. Alcuni passanti l’hanno visto cadere e hanno allertato i soccorsi e per primo è arrivato il medico Pasquale Condoma, ex sindaco di Montesilvano. A nulla sono valsi i tentativi di rianimarlo dei sanitari del 118 giunti prontamente sul luogo. Sul posto sono intervenuti anche i Carabinieri della compagnia di Montesilvano. La procura ha autorizzato la rimozione della salma che è stata trasferita all’obitorio dell’ospedale di Pescara dove sembra che venga effettuata l’esame autoptico.
Francesco stava passando il weekend al mare con la famiglia. Il professionista di prima mattina era uscito dal suo appartamento per una corsetta. Per lui era naturale fare jogging quando gli impegni professionali lo consentivano: amava correre ma anche giocare a rugby e per anni è stato il medico della squadra dell’Avezzano che ieri gli ha dedicato la vittoria. Nulla faceva presagire alla tragedia.
Francesco, sposato, con tre figlie piccole, amava la vita sana, non soffriva di particolari patologie. Anche ieri quando è uscito di casa aveva il sorriso sulle labbra e non mostrava alcun malessere. Ha dato un bacio alla moglie, Antonella, biologa, e una carezza alle sue bambine. Il professionista lavorava, come medico di famiglia, a Celano, era responsabile del centro vaccinale ed era stato in prima linea nella lotta al Covid 19.
L’intera cittadina di Celano si è stretta al dolore della famiglia: «Abbiamo perso un medico “ideale”- come è stato definito da chi lavorava al suo fianco – si distingueva per umanità esemplare e disponibilità costante, era un uomo di profonda cultura e scrupolosa formazione».
“……. amava la vita sana, non soffriva di particolari patologie….”, si MA ha abboccato all’amo del cacchino ed era “studiato”, come dicono al suo paese, quindi non ha attenuanti, va bene così
Sulla tomba hanno posto anche una di lui piccola statuina sorridente, con la siringa in mano.
Felici esequie.
Non poteva sopravvivere alla sua avidità basata sull’idiozia.