“poca osservazione e molto ragionamento portano all’errore, molta osservazione e poco ragionamento portano alla verità”
In passato è stato dimostrato che una cellula potrebbe vivere per un tempo indeterminato in perfetta salute. E’ stato dimostrato realmente in laboratorio da un famoso premio Nobel medicina 1912.
Un famoso fisiologo francese, Alexis Carrel, al Rockefeller Institute for Medical Research, mantenne in vita il cuore di un pollo per circa 30 anni in una soluzione salina (che conteneva minerali nelle stesse proporzioni di quelle del sangue del pollo) che egli rinnovava tutti i giorni.
Carrel giunse alla conclusione che il tempo di vita di una cellula è indefinito fintanto che viene fornito il nutrimento e viene ripulita dalle sue escrezioni.
Qui trovate la pubblicazione ufficiale dello studio.
Difatti le cellule crescevano e prosperavano fintanto che le loro evacuazioni venivano rimosse.
Condizioni non igieniche procuravano una minore vitalità, deterioramento e morte.
Carrel mantenne in vita cellule di un cuore di pollo fino a quando qualcuno si dimenticò (dimenticò?) di eliminare le loro escrezioni.
Riuscì quasi a decuplicare la media durata di vita di quelle cellule.
La chiave per mantenere in perfetta salute una cellula è quella di liberarla dai residui dentro e intorno ad essa.
Anche Arnold Ehret arrivò ad una conclusione pressochè identica: nel suo libro “Il Sistema di Guarigione della Dieta Senza Muco” afferma che con un’alimentazione sana, dopo anni di cibi errati, inizialmente l’organismo libera gli intestini dei residui accumulati e poi va sempre più a fondo ripulendo tutti i tessuti del corpo e dopo che questo è avvenuto si acquisisce la salute perfetta.
Ma torniamo all’esperimento di Alexis Carrel e alle sue conclusioni che possiamo trovare in ogni testo universitario di Biologia.
Il dott. Alexis Carrel, a questo proposito, diceva:
“La cellula è immortale. E’ semplicemente il fluido nella quale galleggia che si degrada. Sostituendo questo fluido ad intervalli regolari, daremo alla cellula ciò che le necessita per nutrirsi e, per quanto ne sappiamo, il pulsare della vita potrà continuare indefinitamente”.
Immaginate una casa da cui non si eliminano i rifiuti e si nascondono sotto il tappeto. Nel giro di pochi mesi, accumulando dei rifiuti ogni giorno, la casa avrebbe un odore orribile. Nel nostro corpo succede la stessa cosa.
Solo che nel nostro corpo “nascondere sotto il tappeto i rifiuti” equivale a ritenzione idrica, gonfiori intestinali, tossiemia ematica, infezioni e infiammazioni dei tessuti.
Il processo d’invecchiamento comincia dal primo momento della nostra vita, consiste nell’accumulazione dei prodotti di rifiuto non espulsi.
Le cellule si deteriorano a causa dell’accumulo di tossine.
Inconsapevolmente, ci intossichiamo da soli e nessuno ce lo dice.
Il nostro organismo è la macchina più perfetta e meravigliosa che possa esistere.
Per questo ha la bellissima capacità di autoguarigione e disintossicazione che la società “evoluta” di oggi tampona continuamente con i farmaci.
Un raffreddore o una tosse che indicano l’eliminazione in corso di muco dal nostro corpo spaventano le mamme… e si inizia fin da piccoli (inconsapevoli e innocenti) con i farmaci, quando in realtà basterebbe lasciare lavorare e riposare il nostro corpo affinchè completi l’eliminazione di scorie e smettere di imbottirlo di cibo e farmaci proprio quando è in fase di eliminazione.
I consigli dei nostri avi vengono messi da parte… un aereosol di acqua e sale, una siringa di fisiologica nelle cavità nasali, fumenti, non vengono più considerati.
Molti, presi dalla paura e dalla mancanza di pazienza preferiscono agire immediatamente con antibiotici, sciroppi e farmaci di ogni tipo, seguendo i consigli più “sinceri” delle Aziende Farmaceutiche. Dopotutto come contraddirle?… stanno facendo il loro lavoro: non a caso si chiamano Aziende!
E’ solo l’inconsapevolezza di certe famiglie che permette a “certi” Fast Food di continuare a far soldi. In un mondo sano certe propagande sarebbero valse il fallimento di un’industria, ma probabilmente qui le cose vanno diversamente.
Forse l’uomo sano, libero (da farmaci e debiti) e consapevole mette paura ai poteri forti, che ultimamente iniziano a perder colpi grazie alla presa di coscienza in atto e al rapido passaparola della rete.
Fortunatamente qualcuno sta aprendo gli occhi.
Sarà per i tempi che stiamo vivendo, ma la massa critica si sta svegliando e in molti iniziano a comprendere che (quando è possibile) la natura può essere assecondata e aiutata nel suo lavoro con metodi naturali.
Ottimi risultati possono nascere da un’alimentazione equilibrata, una sana attività fisica e da un atteggiamento mentale positivo.
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Purtroppo Alexis Carrel era anche un forte sostenitore dell’eugenetica e oltre alle numerose pubblicazioni scientifiche ha lasciato anche un libro che a quei tempi ebbe un grande successo, “L’uomo questo sconosciuto” (titolo originale Man, the unknown; prima edizione luglio 1936).
Nel libro Carrel sostiene la preminenza di una élite intellettuale che tuteli la salute fisica e psichica del popolo e corregga gli inevitabili errori dell’uguaglianza democratica. In questo stesso libro dichiara esplicitamente:
«Criminali e malati di mente devono essere umanamente ed economicamente eliminati in piccoli istituti per l’eutanasia, forniti di gas adatti. L’eugenetica è indispensabile per perpetuare la forza. Una grande razza deve propagare i suoi migliori elementi; le donne si deteriorano volontariamente attraverso alcool e tabacco. D’altro canto rifiutano d’avere figli grazie alla loro educazione, al progredire del femminismo, alla crescita d’una miope autoaffermazione. L’eugenetica può esercitare una grande influenza sul destino delle razze civilizzate; l’espandersi di pazzi e deboli di mente deve essere prevenuta perché è peggiore di qualsiasi fattore criminale. L’eugenetica chiede il sacrificio di molti singoli esseri umani.»
Certamente questa posizione di Carrel merita una discussione approfondita che faremo più avanti
https://grandeinganno.it/wp-content/uploads/2022/02/516.pdf
https://it.wikipedia.org/wiki/Alexis_Carrel
Grazie. Bell’articolo!