Le toghe non hanno l’obbligo di esibire il certificato a differenza dei magistrati. Cento avvocati del foro partenopeo lanciano l’iniziativa
Contestano la legittimità costituzionale del decreto legge varato dal governo Draghi a metà settembre, quello che impone ovunque l’obbligo del certificato verde, il green pass, a pena di sospensione dal lavoro e di perdita dello stipendio. Chiedono che sia ritirato e che la materia «venga disciplinata con criteri che garantiscano la libertà individuale nella scelta terapeutica senza sacrificio dei diritti fondamentali oggi illegittimamente compressi e compromessi». Hanno per questo promosso e sottoscritto un appello che sta girando suo social e sulle chat riscuotendo ulteriori adesioni. Protagonisti della iniziativa circa un centinaio di avvocati, gran parte dei quali del Foro di Napoli, un magistrato ed alcuni cancellieri. Gli avvocati rivendicano la portata generale della mobilitazione, che non nasce da interessi corporativi o di categoria perché sono gli unici professionisti ai quali, a partire dal 15 ottobre, sarà possibile entrare in Tribunale anche senza certificato verde. Dovranno mostrarlo, invece, i magistrati, i giudici onorari, i cancellieri e gli operatori di giustizia.