Il Papa ha presieduto l’udienza generale in Vaticano e ha ridimensionato il ruolo dei dieci comandamenti, spiegando che sebbene vanno osservati, non sono considerati “assoluti”.
Ha sottolineato che la loro funzione è limitata nel tempo e dipende dalla maturazione delle persone e dalla loro scelta di libertà che culmina nell’incontro con Gesù che ci giustifica gratuitamente.
Il Papa ha inoltre fatto riferimento alla lettera di San Paolo ai Galati e ha spiegato che i cristiani non sono vincolati dalla Legge mosaica ma sono chiamati ad uno stile di vita impegnativo nella libertà del Vangelo.
Il Papa ha quindi sollevato la domanda:
E che cosa facciamo con i Comandamenti? Dobbiamo osservarli, ma come aiuto all’incontro con Gesù Cristo. Questo insegnamento sul valore della legge è molto importante e merita di essere considerato con attenzione per non cadere in equivoci e compiere passi falsi.
Ci farà bene chiederci se viviamo ancora nel periodo in cui abbiamo bisogno della Legge, o se invece siamo ben consapevoli di aver ricevuto la grazia di essere diventati figli di Dio per vivere nell’amore. Come vivo io?Nella paura che se non faccio questo andrò all’inferno? O vivo anche con quella speranza, con quella gioia della gratuità della salvezza in Gesù Cristo? È una bella domanda. E anche la seconda: disprezzo i Comandamenti? No. Li osservo, ma non come assoluti, perché so che quello che mi giustifica è Gesù Cristo».