Le cellule umane svelano un’incredibile abilità: trasformano l’Rna in Dna.
Uno studio rivoluzionario, appena pubblicato su Science Advance, minaccia di ridefinire completamente il panorama della biologia molecolare. Il team di ricerca, guidato da Gurushankar Chandramouly dell’Università Thomas Jefferson negli Stati Uniti, potrebbe aver dato il colpo di grazia a un dogma a lungo radicato nel campo scientifico. Ma le implicazioni vanno ben oltre, poiché questa scoperta potrebbe rivelarsi un alleato cruciale nella battaglia contro il cancro.
Il rinomato genetista Edoardo Boncinelli ha commentato all’Ansa:
“Da quasi settant’anni, la comunità scientifica aveva solidamente accettato l’idea che le informazioni biologiche viaggiassero dall’acido desossiribonucleico (Dna) all’acido ribonucleico (Rna) e poi alla produzione di proteine. Questa teoria era così fondamentale che veniva considerata il pilastro indiscusso della biologia. Tuttavia, negli ultimi tempi, questa certezza ha iniziato a vacillare e ora, grazie a questo studio, potrebbe essere totalmente sovvertita.”
Gli scienziati hanno esaminato una variante particolare dell’enzima polimerasi, le macchine molecolari che generalmente riparano il filamento di Dna. Sorprendentemente, hanno scoperto che le polimerasi theta possono anche convertire sequenze di Rna all’interno della struttura del Dna, utilizzando un meccanismo simile a quello adottato dall’Hiv per manipolare le cellule ospiti.
Secondo gli esperti, l’Rna sembra svolgere il ruolo di “libro guida” per correggere eventuali errori nel filamento di Dna.
“Questa scoperta dimostra l’enormità delle nostre lacune di conoscenza e potrebbe avere profonde implicazioni nello sviluppo dell’ingegneria genetica”, ha sottolineato Boncinelli.
Stefano Gustincich, direttore scientifico del settore “Non-coding RNAs and RNA-based” presso l’Istituto Italiano di Tecnologia (Iit), ha aggiunto:
“Questa nuova prospettiva potrebbe rivelarsi di vitale importanza nel contesto medico. I meccanismi delle polimerasi sono direttamente connessi alla proliferazione delle cellule tumorali e alla loro resistenza alle terapie. Nei prossimi anni, potremmo assistere a un’ondata di nuove soluzioni contro il cancro e in molti altri ambiti scientifici.”