Gli italiani per il Covid hanno trascurato la salute “ordinaria” ed evitato gli ospedali. Gli screening sui tumori sono dimezzati, ma le diagnosi in ritardo sono occasioni di cura perse. Le stime: 1,4 milioni di morti nel 2021
Ha ragione il primario di Anestesia e Rianimazione del San Raffaele di Milano Alberto Zangrillo che ieri, dalle pagine del Il Giornale, ha denunciato che 8 malati su dieci vengono ricoverati per patologie gravi che non sono Covid.
L’aumento delle emergenze è solo l’inizio di un’onda anomala che si sta per abbattere sulla sanità. È il risultato del drastico calo degli screening (2,1 milioni in meno quelli oncologici tra gennaio e settembre 2020) e della rinuncia alle cure, quasi raddoppiata rispetto al 2019, tanto che il 68% dei cittadini ha rinviato visite e appuntamenti per esami di prevenzione senza fissarne di nuovi. Gli italiani hanno trascurato la propria salute «ordinaria» e si sono tenuti ben lontani dagli ospedali per paura del contagio. Si sono visti rinviare a chissà quando gli interventi non urgenti e non hanno più effettuato quelle visite preventive che avevano fatto della diagnosi precoce una delle più affilate armi della sanità italiana per combattere sul nascere l’insorgere di tumori e malattie croniche. «Va colmato questo gap – spiega Stefania Gori, presidente di Ropi, rete oncologica pazienti – per tornare a garantire la sopravvivenza a 5 anni dalla diagnosi. E contemporaneamente andranno gettate le basi per la nuova oncologia post Covid, con percorsi protetti e misure di sicurezza».