Tarro ha dichiarato:
“Chi oggi si vaccina con Pfizer o Moderna si immunizza per pochi mesi. Può infettare gli altri e non possiamo nemmeno escludere che metta a rischio la propria salute. Di più, dopo la prima dose, il vaccinato non solo è contagioso ma può anche essere contagiato.”
Un pensiero del tutto controcorrente quello del virologo che già qualche mese fa aveva posto l’accento sulla questione sostenendo che l’avvio delle vaccinazioni non avrebbe rimosso del tutto il rischio di un nuovo lockdown.
Di ieri, invece, la critica basata sui tempi, a sua detta, troppo brevi per la messa in distribuzione dei farmaci che, basandosi sull’RNA messaggero avrebbero richiesto periodi di sperimentazione maggiormente estesi. Di qui il suo dissenso:
“A mio avviso in Europa, e ancor più in Italia, si è proceduto troppo in fretta, scommettendo per la produzione dei vaccini tutto solo su questa nuova tecnica.”
Del resto, dall’inizio dell’emergenza sanitaria il virologo ha rappresentato una voce fuori dal coro. Già nel periodo estivo aveva messo in discussione l’utilità della mascherina, ritenendo il dispositivo di protezione un ‘mero ricettore di germi’.