Francis Boyle, professore di diritto all’università dell’Illinois e creatore del Biological Weapons Act, getta nuove ombre sul virus che ha visto la luce nella città cinese di Wuhan
“Il coronavirus è un’arma da guerra biologica creata in un laboratorio di Wuhan e l’Organizzazione mondiale della Sanità ne è già a conoscenza”.
E’ quanto afferma. in un’intervista video rilasciata al sito Geopolitics and Empire. Francis Boyle, professore di diritto presso l’Università dell’Illinois. Nel 1989 ha redatto il Biological Weapons Act, la legge sull’antiterrorismo per le armi biologiche.
Boyle sostiene che il coronavirus, “un’arma da guerra biologica potenzialmente letale”, sarebbe “fuoriuscito da un laboratorio di massima sicurezza” di Wuhan. Il governo cinese avrebbe quindi inizialmente cercato di coprire il caso mentre ora sta adottando misure drastiche per contenere l’epidemia. Il laboratorio BSL-4 di Wuhan è anche un centro di ricerca dell’Organizzazione mondiale della Sanità e per questo motivo, secondo Boyle, la stessa Oms “non poteva non sapere”.
La posizione del professore dell’Università dell’Illinois è in netto contrasto con la versione ufficiale, quella secondo cui il coronavirus si sarebbe diffuso a partire dal mercato del pesce di Wuhan. Versione che però è stata già contestata da altri esperti del settore. Nei giorni scorsi la rivista The Lancet aveva dichiarato che il primo caso di infezione risaliva al primo dicembre e che la persona contagiata non si era mai recata al mercato ittico di Wuhan. Dei primi 41 casi esaminati dal gruppo di ricerca cinese guidato da Chaolin Huang, dell’ospedale Jin Yin-tan di Wuhan, 27 (pari al 66%) erano stati al mercato a partire dal 10 dicembre.