Da ottobre il locale non rispetta le restrizioni. Ieri l’ennesima sanzione, ma all’arrivo delle forze dell’ordine i clienti applaudono la titolare
«Non chiudo perché abbiamo bisogno di lavorare. Devo mantenere una famiglia. Tutto quello che succede qui è legale», diceva ieri negando la realtà. Poi ha chiamato in causa addirittura la Costituzione facendo riferimento agli articoli 1 e 41: «È un braccio di ferro tra noi e il governo. Voglio denunciare anche la discriminazione di alcune categorie. Stiamo dimostrando con la disobbedienza civile che noi possiamo lavorare e tornare alla normalità». All’obiezione che da lunedì anche la provincia di Torino torna a essere in zona arancione ribatte sollevando ulteriori lamentele. «Non potrei far entrare i clienti dentro il locale comunque».