La Spagna ha ufficialmente vietato l’ingresso nel proprio territorio a due ministri del governo israeliano, Itamar Ben Gvir (Ministro della Sicurezza Nazionale) e Bezalel Smotrich (Ministro delle Finanze). L’annuncio è stato dato dal ministro degli Esteri spagnolo, José Manuel Albares, in seguito a un’escalation diplomatica tra Madrid e Tel Aviv legata al conflitto in corso nella Striscia di Gaza.

La decisione fa parte di un pacchetto di nove misure annunciate dal premier Pedro Sánchez, volte a “fermare il genocidio” in atto a Gaza, secondo le parole dello stesso capo del governo. Tra le misure figurano un embargo totale sulle armi dirette a Israele, il divieto di transito nei porti e nello spazio aereo spagnolo per navi e aerei militari israeliani, e sanzioni individuali contro figure ritenute coinvolte in crimini di guerra.
Albares ha specificato che Ben Gvir e Smotrich saranno aggiunti all’elenco dei cittadini israeliani sanzionati, già comprendente alcuni coloni della Cisgiordania, e saranno inseriti nel Sistema d’informazione Schengen (SIS). Ciò comporta un’effettiva interdizione all’ingresso non solo in Spagna, ma in tutti i Paesi aderenti all’area Schengen.
“Non possiamo permettere che persone responsabili o complici di politiche disumane entrino sul nostro territorio,” ha dichiarato Albares in conferenza stampa.
La mossa di Madrid segue un’ondata di critiche internazionali verso i due ministri israeliani, accusati da più governi occidentali di incitamento all’odio e complicità in violazioni dei diritti umani nei territori palestinesi. Paesi come Slovenia, Paesi Bassi, Regno Unito e Canada avevano già adottato misure simili.
Ritorsioni da Israele
La risposta del governo israeliano non si è fatta attendere. Tel Aviv ha annunciato un divieto d’ingresso per due ministre spagnole, Yolanda Díaz (Ministro del Lavoro) e Sira Rego (Ministro della Gioventù), accusandole di “ostilità e antisemitismo”.
In segno di protesta, la Spagna ha richiamato per consultazioni la propria ambasciatrice in Israele, Ana María Salomón, segnando un nuovo picco nella crisi diplomatica tra i due Paesi.
La Spagna è il primo Paese dell’Europa occidentale ad adottare sanzioni individuali contro membri del governo israeliano. Sebbene altre nazioni dell’UE abbiano preso posizioni critiche, la decisione di includere i nomi dei ministri nel database di sicurezza Schengen rappresenta un precedente significativo, con potenziali ripercussioni sull’intera politica estera europea verso Israele.
