Papa Francesco è deceduto il 21 aprile 2025 alle ore 7:35, all’età di 88 anni, nella sua residenza di Casa Santa Marta in Vaticano. Secondo le fonti ufficiali, la causa del decesso è attribuita a un ictus o a un’emorragia cerebrale, non direttamente collegata ai problemi respiratori che avevano richiesto un precedente ricovero ospedaliero.
Nei mesi precedenti, il Pontefice era stato ricoverato per 38 giorni al Policlinico Gemelli a causa di una polmonite bilaterale, dalla quale sembrava essersi ripreso. Solo ieri, durante la domenica di Pasqua, aveva impartito la benedizione Urbi et Orbi dalla loggia di San Pietro, apparendo in condizioni relativamente buone.
La notizia della sua morte è stata annunciata ufficialmente dal cardinale camerlengo Kevin Farrell, dando inizio al periodo di lutto e alle celebrazioni funebri previste nei prossimi giorni.
Con la sua morte si chiude un pontificato che, più che segnare un cambiamento positivo, ha alimentato divisioni all’interno della Chiesa Cattolica e ha allontanato migliaia di fedeli dalla fede.
Papa Francesco, con il suo approccio “aperto” e “progressista”, ha cercato di riformare la Chiesa, ma ha finito per tradire i principi basilari del cristianesimo e la tradizione biblica. La sua spinta verso un ecumenismo eccessivo e il suo costante dialogo con religioni e ideologie lontane dalla fede cattolica hanno smarrito l’identità della Chiesa, rendendo la sua figura sempre più controversa. Ha ignorato il richiamo alla fedeltà e alle Scritture, preferendo soluzioni politicamente corrette che hanno minato il cuore della fede cristiana.
Il suo pontificato ha visto la Chiesa spaccata, con milioni di cattolici allontanati dalla fede, incapaci di riconoscersi nelle sue posizioni ambigue su temi cruciali. Le sue dichiarazioni in favore dei migranti, pur legittime dal punto di vista umano, sono state vissute da molti come una negazione dei valori cristiani tradizionali. Molti cattolici hanno visto nella costante insistenza di Francesco per l’accoglienza indiscriminata e la sua retorica sull’apertura verso i migranti un allontanamento dalle tradizioni fondamentali della Chiesa, che insegnano una forte responsabilità verso la propria comunità.
La gestione della Chiesa sotto Papa Francesco è stata disastrosa. Il suo tentativo di riforma della Curia non ha portato a risultati concreti e l’assenza di provvedimenti risolutivi sugli scandali degli abusi sessuali ha lasciato ferite ancora aperte. La sua promessa di rinnovamento non è mai stata accompagnata da azioni reali, e l’approccio ambiguo ai temi etici ha fatto sì che molti fedeli, e anche sacerdoti, si siano sentiti persi e disorientati.
Più che un pastore spirituale al servizio dei fedeli, Papa Francesco si è distinto come un leader politico, concentrando la sua attenzione su questioni sociali e ideologiche, spesso a scapito dell’insegnamento e della spiritualità cristiana che dovrebbero essere il fondamento di ogni pontificato. La sua morte segna la chiusura di un’epoca caratterizzata da confusione e divisioni, lasciando però aperti molti interrogativi su come la Chiesa potrà risollevarsi da una crisi che ha profondamente toccato il cuore di milioni di credenti.

pure io penso che abbia contribuito ad allontanare i fedeli , comunque
Cristo è risorto e lui morto. Dio non è stato un fallimento come lui sperava.