Il 47° presidente degli Stati Uniti invita il leader russo al dialogo, minacciando ulteriori misure punitive se Mosca non accetterà di negoziare. Zelensky pronto alla pace, ma serve la volontà di entrambe le parti.
Donald Trump, il 47° presidente degli Stati Uniti, ha lanciato un messaggio diretto a Vladimir Putin, esortandolo a fermare la guerra in Ucraina e minacciando nuove sanzioni contro la Russia se Mosca non accetterà di sedersi al tavolo delle trattative. In una dichiarazione rilasciata ieri, Trump ha sottolineato che il presidente ucraino Volodymyr Zelensky è disposto a negoziare, ma ha aggiunto che “bisogna essere in due per ballare il tango”, riferendosi alla necessità che anche Putin dimostri la stessa volontà di dialogo.
Trump si è detto pronto a incontrare Putin “in qualsiasi momento” per discutere della fine del conflitto, definendo la guerra “una tragedia per entrambe le parti”. “Milioni di persone stanno morendo, città intere sono ridotte a macerie. Questo deve finire”, ha dichiarato l’ex presidente, evidenziando le devastanti conseguenze umanitarie del conflitto.
Nel suo messaggio, Trump non ha risparmiato critiche a Putin, accusandolo di aver rifiutato ogni tentativo di negoziato e di aver portato la Russia verso un “disastro economico e umano”. Secondo Trump, Mosca avrebbe perso circa 800.000 soldati e sta affrontando un’inflazione galoppante, con un’economia sempre più isolata a causa delle sanzioni internazionali.
“Se la Russia non accetterà di dialogare, è probabile che imporremo nuove sanzioni”, ha avvertito Trump, criticando al contempo l’amministrazione Biden per non aver fatto abbastanza per prevenire il conflitto. “Questa guerra non sarebbe mai scoppiata se io fossi stato presidente”, ha aggiunto, ribadendo la sua convinzione di poter mediare una soluzione.
Trump ha confermato di essere in contatto con Zelensky e di valutare il futuro degli aiuti militari all’Ucraina. Tuttavia, ha anche criticato l’Unione Europea per non aver contribuito abbastanza al sostegno di Kiev, definendo il suo impegno “inadeguato”.
Zelensky, dal canto suo, ha espresso gratitudine per l’impegno di Trump verso la pace, ma ha sottolineato la necessità di un sostegno continuo da parte degli alleati, specialmente in termini di difesa aerea. “Siamo pronti a negoziare, ma non possiamo farlo da una posizione di debolezza”, ha dichiarato il presidente ucraino.
Dall’altra parte, il Cremlino non ha ancora fornito segnali chiari di disponibilità al dialogo. Anzi, le truppe russe hanno continuato a intensificare le operazioni militari nel Donetsk, conquistando nuovi territori e alimentando le preoccupazioni di un ulteriore escalation.
La posizione di Trump ha suscitato reazioni contrastanti tra i leader internazionali. Mentre il cancelliere tedesco Olaf Scholz si è detto ottimista sul continuo sostegno statunitense all’Ucraina, il primo ministro ungherese Viktor Orbán ha criticato le sanzioni alla Russia, sostenendo che è tempo di revocarle. “Le sanzioni stanno danneggiando l’Europa più della Russia”, ha affermato Orbán.