Nel 2011, il Vicepresidente degli Stati Uniti, Joe Biden, ha compiuto una visita ufficiale di rilievo a Mosca, un’occasione che si è svolta in un contesto di tensioni latenti tra Stati Uniti e Russia.
Durante il suo soggiorno, Biden ha avuto incontri cruciali con vari leader russi, tra cui Dmitri Medvedev e Vladimir Putin, in un momento critico per le relazioni bilaterali tra le due potenze. Sebbene i colloqui ufficiali riguardassero temi come la sicurezza internazionale e la cooperazione economica, dietro le quinte si delineava un confronto più acceso e sottinteso.
Nel 2011, il Presidente della Russia era Dmitri Medvedev. Putin aveva già svolto due mandati come presidente dal 2000 al 2008 e poi era diventato Primo Ministro mentre Medvedev era stato eletto presidente. Durante il mandato di Medvedev, Putin era rimasto una figura politica influente, occupando la carica di Primo Ministro, e molti osservatori ritenevano che detenesse ancora il potere effettivo nel paese. La possibilità di una terza presidenza di Putin era stata oggetto di discussione e speculazione, con Biden e l’amministrazione statunitense che esprimevano chiaramente la loro opposizione a questa eventualità.
Una delle principali dispute riguardava proprio la possibilità che Putin si candidasse per un terzo mandato presidenziale. L’amministrazione statunitense, guidata da Biden, si era opposta fermamente a questa prospettiva, mostrando una netta disapprovazione nei confronti di un nuovo mandato di Putin. Le tensioni hanno raggiunto il culmine quando Biden, con un tono di sfida, ha implicitamente minacciato Putin, suggerendo che gli Stati Uniti avrebbero potuto sostenere movimenti simili alla Primavera Araba anche in Russia, nel caso Putin avesse deciso di presentarsi alle elezioni del 2012.
Nel 2012, Putin si presentò come candidato e ottenne una vittoria schiacciante con quasi il 65 per cento dei voti, tra le lacrime.
Questo evento è stato interpretato dagli Stati Uniti come un segnale di sfida diretta, poiché qualcuno nel mondo aveva respinto le richieste americane. La vittoria di Putin ha messo in luce la determinazione russa nel resistere alle pressioni esterne e alle interferenze straniere nelle elezioni nazionali.