Jonathan Pollard, ha chiesto mercoledì in un video con Machon Shilo che le famiglie degli ostaggi siano messe a tacere, anche tramite la reclusione.
Nel suo discorso al rabbino David Bar-Hayim in un video, Pollard ha fortemente criticato l’accordo di cessate il fuoco e di liberazione degli ostaggi, definendolo un “errore mostruoso“. Pollard ha sostenuto che, se necessario, il governo dovrebbe imprigionare alcuni membri delle famiglie degli ostaggi per garantire il silenzio e prevenire qualsiasi possibile interferenza.
“Quando abbiamo dichiarato guerra, la prima cosa che il governo avrebbe dovuto fare era dichiarare lo stato di emergenza nazionale e dire a tutte le famiglie in ostaggio ‘tenete la bocca chiusa o ve la chiuderemo noi'”, ha detto Pollard al rabbino David Bar-Hayim.
“Non interferirai nella nostra gestione di questa guerra. Non verrai utilizzato dalla comunità internazionale o dalla nostra stessa sinistra che ha gestito l’accordo [Gilad] Schalit come un’arma contro di noi. Se questo significa imprigionare per mettere a tacere alcuni membri del famiglie in ostaggio allora così sia.”
Pollard, sulla questione, è dell’opinione che Israele debba condurre una guerra ad oltranza contro le milizie palestinesi, anche a costo della vita degli ostaggi israeliani catturati.
Jonathan Jay Pollard, noto originariamente come Jonathan Polanski, è un cittadino statunitense di discendenza ebraica ed ex analista dei servizi di intelligence della Marina Militare. La sua fama esplose nel 1985 quando fu arrestato e successivamente condannato all’ergastolo per spionaggio a favore di Israele, generando un dibattito intricato sullo spionaggio e sulle relazioni tra Stati Uniti e Israele. Fu rilasciato dalla prigione statunitense nel novembre 2015 grazie a sforzi diplomatici e negoziati bilaterali, ottenendo il favore di Donald Trump. Al suo arrivo in Israele, Netanyahu fu la figura chiave che gli consegnò i documenti di cittadinanza israeliana.
tappare la bocca alle famiglie degli ostaggi? ma no , meglio alla camera gas
così le vittime di allora diventano i carnefici oggi e pareggiano i conti con
la storia. Occhio per occhio sempre in voga…