L’attrice canadese Ellen Grace Philpotts-Page, oggi conosciuta come Elliot Page, che ha raggiunto fama internazionale grazie alla sua interpretazione nel film “Juno”, che gli ha valso una candidatura all’Oscar come miglior attrice, ha raccontato nel suo libro “Pageboy” di aver vissuto un senso di disagio sul set del film “Inception” di Christopher Nolan, dove era circondata da uomini eterosessuali.
“Mentre giravo Inception mi è venuto l’herpes. Anche se erano tutti fantastici con me, mi sentivo fuori posto. Avevo 22 anni e circondato da uomini eterosessuali non capivo il mio ruolo. Per le prime due settimane del film scherzavo sul fatto che mi avrebbero sostituito con Keira Knightley, e avrebbero fatto bene” scrive l’attrice.
Nel thriller, Page ha recitato accanto a Leonardo DiCaprio, Tom Hardy, Cillian Murphy, Michael Caine e Joseph Gordon-Levitt.
L’attrice rivela di aver contratto l’herpes durante le riprese e di essersi sentita fuori posto, a causa della difficoltà di comprendere il proprio ruolo in un ambiente dominato da uomini eterosessuali.
Successivamente, nel corso della sua carriera, Page ha fatto coming out rivelando di essere gay durante un discorso su diritti umani nel 2014 e ha rivelato di essere transgender nel dicembre 2020.
Nella sua prima intervista televisiva dopo l’annuncio, condotta da Oprah Winfrey nell’aprile 2021, Page ha raccontato di aver subito un attacco di panico dopo la premiere parigina di “Inception” a causa delle pressioni di Hollywood.
“C’era così tanta stampa e così tante anteprime in tutto il mondo e indossavo abiti e tacchi praticamente per ogni singolo evento”, ha detto Page.
L’attrice ha riferito che, durante il periodo di promozione del film, si sentiva costantemente osservata e giudicata per ogni aspetto della sua identità di genere, dal modo di sedersi al modo di camminare e di vestirsi, in un sistema fortemente binario. Queste esperienze hanno avuto conseguenze negative sulla sua salute mentale.
“Quella notte, dopo la premiere all’after-party, sono crollata. È qualcosa che è successo spesso nella mia vita, di solito in corrispondenza di un attacco di panico. Alla fine, ovviamente, è ogni esperienza che hai avuto da quando eri un bambina, la gente ti dice, ‘Il modo in cui sei seduto non è da signora, cammini come un ragazzo’. La musica che ascolti da adolescente, il modo in cui ti vesti. Ogni singolo aspetto di chi sei viene costantemente osservato e incasellato in un sistema molto binario. E queste sono le conseguenze”.