La notizia della morte del sedicenne Vassilis Topalos, campione europeo di boxe, ha diffuso un’indicibile tristezza in tutta la Grecia. Nelle ultime settimane è stato ricoverato nel reparto di terapia intensiva dell’ospedale Tzanios.
Si ricorda, come ha riferito Proto Thema , di essersi gravemente infortunato durante gli incontri di sparring nella mattinata di venerdì 16 dicembre, presso una palestra di Tavros.
Il viceministro dello Sport, Lefteris Avgenakis, aveva subito chiesto alle autorità competenti di fare luce sui fatti.
Da parte sua, la Hellenic Boxing Federation (EOP) aveva comunicato con il suo annuncio
“presenteremo immediatamente una denuncia contro tutti i responsabili, per le indagini e l’attribuzione di eventuali responsabilità penali”.
L’EOP ha rilasciato una dichiarazione di cordoglio per la morte di Vassilis Topalos, in cui si afferma:
“È mancato il nostro bambino d’oro, il nostro sorridente Vassilis, il campione nato con un cuore d’oro puro. Indicibile tristezza per la famiglia ellenica di boxe…
“Le parole non possono esprimere ciò che proviamo, siamo tutti devastati. Vasilis, ci hai lasciato troppo presto. Ti ricorderemo sempre con amore e nostalgia. Condoglianze alla sua famiglia e ai suoi cari. Lascia che il terreno che ti ricoprirà sia leggero. Tu resterà per sempre nei nostri cuori”.
La cronologia dell’infortunio
Il giovane campione europeo era considerato uno dei più grandi talenti nel campo della boxe con importanti riconoscimenti.
Mentre si allenava, si è sentito male e si è fermato. È andato in bagno a spruzzarsi dell’acqua sul viso e poi ha avuto un episodio di svenimento. Tuttavia, durante la caduta ha sbattuto la testa su una superficie dura e ha perso conoscenza.
Secondo il titolare della palestra, Nikos Yidakos, che aveva parlato dell’incidente a Proto Thema, il colpo sarebbe stato accertato anche dall’esame forense.
Lo spiacevole evento è stato notato per primo da un altro pugile, Alik Lagazashvili, che quando ha sentito il rumore della caduta è corso in bagno per vedere cosa stava succedendo.
Immediatamente, ha avvertito il padre del minore e il titolare della palestra, che ha subito chiamato un’ambulanza, con il trasferimento del giovane all’ospedale Tzanio.
Lì i medici hanno accertato la criticità della situazione e poi il giovane è stato operato alla testa per asportare l’ematoma. Purtroppo è stato tutto inutile, due settimane dopo il giovane è deceduto.
credo che nessun lettore possa restare indifferente alla strage di massa
in atto da tre anni in qua…..rabbia – dolore – indignazione che spesso
non vengono dichiarate non essendo i diretti interessati.
Si spera che le famiglie degli estinti vogliano interrompere questi bollettini della morte dicendo semplicemente la verità sulla successione dei fatti ,
vaccino-scudo penale- giorni dalla sua somministrazione- indagini cliniche
fatte prima e dopo – denunce successive e il Tribunale interessato che finora ha archiviato piu’ che risolvere il problema.
L’omertà non arresta gli interessi conflittuali anzi l’agevola.