Elite è una parola che usiamo nelle nostre conversazioni quotidiane ma probabilmente poche persone conoscono l’origine e la storia della parola. Le élite (élite francese, dal latino eligere, selezionare o sistemare) sono un piccolo gruppo di persone potenti che detengono una quantità sproporzionata di ricchezza, privilegi, potere politico o abilità nella società.
Questa classe d’élite, che include anche le società Big Tech, ora controlla ciò che leggiamo, guardiamo o ascoltiamo. C’è anche un nuovo strumento di estensione del browser che mostra come i giganti della Big Tech stiano invadendo la tua privacy monitorando ogni tua mossa online .
Oggi, il loro impatto è più sentito nella nostra assunzione di notizie online e nelle abitudini di consumo dei media. 37 anni fa, 50 aziende controllano i media in America. Avanti veloce fino al 2011, le testate giornalistiche americane sono controllate solo da 6 potenti società. Nel 2018, Jim Morrison, cantante, cantautore e poeta, che è stato il cantante principale della rock band, una volta disse: “Chi controlla i media, controlla la mente”.
Lui aveva ragione. Oggi, gli americani pensano di avere una varietà illimitata di opzioni multimediali e di intrattenimento a portata di mano. Ma è tutta una bugia. Questa illusione di scelta è stata fabbricata dalle élite dei media. All’inizio degli anni ’90, prima dell’adozione mainstream di Internet, il panorama dei media era semplice e diretto. Oggi, 6 giganti dei media controllano un enorme 90% di ciò che leggiamo, guardiamo o ascoltiamo.
L’obiettività nel giornalismo è un’illusione creata dalla classe d’élite per dare l’apparenza di notizie equilibrate. Tuttavia, non esistono notizie imparziali. I giornalisti che lavorano per queste sei società rispondono ai loro proprietari e alla fine servono i loro programmi. Ad esempio, nessuna persona dal pensiero logico si aspetterà che il Washington Post scriva una storia equa e obiettiva sul suo proprietario, in particolare la storia che Jeff Bezos avrebbe tradito sua moglie. Il punto è che i media non servono necessariamente l’interesse delle persone che controllano, ma servono gli interessi dei loro proprietari.
Nell’odierna economia incentrata sulle startup, è quasi impossibile per i media indipendenti competere con queste sei gigantesche società che distribuiscono e controllano la maggior parte dei media in questo paese. Anche se può sembrare che abbiamo opzioni illimitate, la semplice verità è che non le abbiamo.
Siamo stati nutriti con ciò che gli oligarchi dei media vogliono che mangiamo. Lo stesso si può dire delle grandi aziende tecnologiche che possiedono le piattaforme di social media come Facebook, Twitter, Instagram e YouTube. Questi signori della tecnologia tacciono i dissensi e censurano i contenuti che non si adattano all’agenda dell’élite.
“Oggi, la maggior parte dei contenuti online che consumiamo su Internet è controllata da Comcast, ATT, Verizon”.
Detto questo, di seguito è riportata un’infografica di sei società che oggi possiedono tutto nei grandi media. Questa infografica creata da Jason presso Frugal Dad mostra che quasi tutti i media provengono dalle stesse sei fonti.
Da notare che questa infografica è datata e non riflette gli attuali proprietari dei media di alcuni organi di informazione. Ad esempio, GE non possiede più la NBC. Ma il fatto che alcune aziende possiedano tutto dimostra “l’illusione della scelta”, dice Frugal Dad. A partire da settembre 2020, i 6 giganti dei media sono ATT (acquistato da Time Warner), CBS, Comcast, Disney, News Corp (la società madre di Fox News) e Viacom.
Di seguito è riportata un’altra infografica creata dalla gente di WebFX. Mostra i Big 6, chi li controlla e cosa possiedono.
Di seguito è riportato un video di “Chi possiede i media?” Il video documenta il potere dei media e come pochi media controllano tutto ciò che sentiamo.
Chi sta realmente al vertice della piramide, per dirla molto succintamente, non è effettivamente proprietario di nulla ma ha il potere di investire capitali, che potrebbero essere paragonati al prodotto lordo di intere nazioni, decidendo a loro piacimento gli orientamenti dei mercati mondiali, senza per questo doversi esporre in prima persona.
Il modo per contrastarli sarebbe molto semplice, quanto difficile, da attuare: ossia eliminare borse e banche d’affari, togliendogli così dalle mani il loro giocattolino preferito.
Stiamo a vedere che cosa accadrà con il rublo legato all’oro, mossa che sicuramente spariglia le carte, o per meglio dire la “creazione” dei soldi, in tavola…