Rafael Grossi, il capo dell’Agenzia Internazionale per l’Energia Atomica (AIEA), ha espresso seri timori riguardo alla possibilità di un attacco da parte di Israele agli impianti nucleari iraniani. Ha informato che l’Iran ha temporaneamente chiuso i suoi impianti nucleari per motivi di sicurezza e che gli ispettori dell’AIEA sono stati temporaneamente allontanati dalla zona fino a quando la situazione non sarà tornata alla normalità. Grossi ha assicurato che le attività di ispezione riprenderanno non appena possibile.
La tensione è salita quando Israele ha attaccato l’ambasciata iraniana a Damasco, in Siria, distruggendo il consolato e la residenza dell’ambasciatore iraniano, causando la morte di sei persone, tra cui un capo dei Pasdaran. Questo ha portato a una crescente tensione tra Israele e l’Iran.
In risposta, l’Iran ha condotto un attacco con droni e missili, suscitando preoccupazioni riguardo a una possibile risposta da parte di Israele.
Il capo di stato maggiore dell’IDF ha confermato che ci sarà una risposta all’azione iraniana, aumentando ulteriormente le tensioni tra i due paesi.
Alcuni funzionari americani ritengono che Israele stia preparando una risposta a questo attacco.
Nel frattempo, il viceministro degli Esteri iraniano, Ali Bagheri Kani, ha messo in guardia Israele dalle ritorsioni, affermando che una risposta ad una ritorsione israeliana “non sarà misurata in giorni e ore, ma in secondi”.
Queste dichiarazioni testimoniano una crescente escalation tra i due stati e indicano una minaccia concreta e immediata di conflitto aperto, un’ombra minacciosa che incombe sul panorama internazionale.
Entrambi i paesi sono in uno stato di massima allerta, con tensioni che si avvicinano pericolosamente al punto di non ritorno. La prospettiva di una guerra mondiale è ora una presenza inquietante nei discorsi diplomatici, ciò richiama la necessità urgente di intervento e mediazione internazionale per evitare un disastro imminente.