A Pavia, si osserva una presenza persistente e elevata di anticorpi neutralizzanti nelle persone guarite da Covid-19, anche dopo diversi mesi dalla guarigione.
Queste persone vengono definite “super-immuni” e possono continuare a donare il loro plasma, che viene utilizzato nella terapia di pazienti affetti dal virus Sars-Cov-2. Questo fenomeno è insolito poiché di solito gli anticorpi diminuiscono nel tempo, ma in alcuni individui rimangono stabili o addirittura aumentano.
Il servizio di Immunoematologia del San Matteo, guidato da Cesare Perotti, sta studiando questo fenomeno in collaborazione con il laboratorio di virologia molecolare. Si concentrano sull’immunità umorale e cellulare, mentre proseguono gli studi sulla plasmaterapia.
Le donazioni di plasma sono organizzate attraverso un sistema di chiamate, con la collaborazione di Ats, che invia liste di persone convalescenti. Viene eseguita un’attenta selezione dei donatori idonei tramite test specifici per confermare la presenza di anticorpi.
Nonostante circa 100 telefonate al giorno al triage, solo circa 30 donatori potenziali possono effettivamente donare. Il San Matteo fa parte del protocollo nazionale denominato Tsunami e sta avviando uno studio locale sulla terapia al plasma.
Il primo studio condotto ha coinvolto 46 pazienti guariti con la terapia al plasma, con una mortalità del 6%, inferiore alla media nazionale del 16%. Ora il San Matteo è coinvolto in un progetto della Commissione Europea chiamato “Support-E”, che mira a valutare le terapie a base di plasma.