A scatenare la nuova escalation diplomatica è stato il segretario della Difesa Usa, Lloyd Austin, che in visita a Kiev ha dichiarato senza giri di parole che “l’obiettivo americano è quello di indebolire la Russia”. Così Lavrov ha riportato il conflitto mondiale sul tavolo, ma da Pechino provano a calmare gli animi: “Non lo vuole nessuno”
“Non vogliamo combattere una guerra contro la Russia in Ucraina“, bisogna “evitare assolutamente la Terza Guerra Mondiale” ma “l’invasione non può essere perdonata”. Le parole pronunciate l’11 marzo dal presidente americano, Joe Biden, dopo appena due settimane dall’invasione russa dell’Ucraina furono lette come un pericoloso azzardo.
Quando era ormai chiaro che l’intenzione di Vladimir Putin fosse quella di allargare il conflitto ben oltre le regioni del Donbass, con i colpi d’artiglieria russa che già cadevano su Kiev e nel sud del Paese, le parole del capo della Casa Bianca contribuirono ad alzare ulteriormente la tensione tra Mosca e il blocco Nato, tanto che il Dem dovette rispondere anche alle critiche di chi sosteneva stesse alimentando il conflitto con le sue dichiarazioni. Dopo l’inserimento nel dibattito anche del tema nucleare e l’ipotesi di un ulteriore allargamento della guerra anche oltre il suolo ucraino, ad esempio in Transnistria, repubblica indipendentista della Moldavia, oggi però l’opzione “Terza Guerra Mondiale” torna nelle dichiarazioni dei principali leader mondiali.
Nella nottata di lunedì il ministro degli Esteri russo, Serghej Lavrov, ne ha parlato come di un “pericolo reale”, mentre martedì la Cina ha cercato di abbassare la tensione invitando tutte le parti a lavorare per un accordo di pace. Perché un conflitto mondiale (e nucleare) non conviene a nessuno.
GUARDATE UN PO’ CHI SONO I GUERRAFONDAI ! ! ! !