Nuova ricerca scientifica dal titolo “Scoperta di potenti inibitori di SARS-CoV-2 da farmaci antivirali approvati tramite docking e screening virtuale”
Abstract
Contesto: la pandemia di Coronavirus 2019 (COVID-19) continua a minacciare pazienti, società e sistemi sanitari in tutto il mondo. C’è un urgente bisogno di cercare possibili farmaci.
Obiettivo: questo articolo intende utilizzare metodi di screening virtuale e docking molecolare per trovare potenziali inibitori da farmaci esistenti che possono rispondere a COVID-19.
Metodi: Per partecipare all’attuale indagine di ricerca e per definire un potenziale farmaco bersaglio che possa proteggere il mondo dalla pandemia della malattia da coronavirus, è stato effettuato uno studio di screening virtuale di 129 farmaci approvati che hanno dimostrato che le loro caratteristiche metaboliche, i dosaggi utilizzati, la potenziale efficacia e gli effetti collaterali sono chiari in quanto sono stati approvati per il trattamento delle infezioni esistenti.
Per questo studio sono stati presi in considerazione in particolare 12 farmaci contro il virus dell’epatite cronica B, 37 contro il virus dell’epatite cronica C, 37 contro il virus dell’immunodeficienza umana, 14 anti-herpesvirus, 11 anti-influenzali e 18 altri farmaci attualmente in commercio. Questi farmaci sono stati quindi valutati mediante screening virtuale e studi di docking molecolare sul sito attivo della proteasi principale (SARS-CoV-2) (6lu7). Una volta determinata l’efficacia del farmaco, può essere approvato per la sua attività in vitro e in vivo contro la sindrome respiratoria acuta grave Coronavirus 2 (SARS-CoV-2), che può essere utile per il trattamento clinico rapido dei pazienti.
Questi farmaci sono stati considerati potenzialmente efficaci contro SARS-CoV-2 e quelli con punteggi di docking molecolare elevati sono stati proposti come nuovi candidati per il riutilizzo. L’inibitore N3 cocristallizzato con proteasi (6lu7) e l’inibitore della proteasi anti-HIV Lopinavir sono stati utilizzati come standard per il confronto.
Risultati: i risultati suggeriscono l’efficacia di Beclabuvir, Nilotinib, Tirilazad, Trametinib e Glecaprevir come potenti farmaci contro SARS-CoV-2 poiché si legano strettamente alla sua proteasi principale.
Conclusione: questi farmaci promettenti possono inibire la replicazione del virus; quindi, il riutilizzo di questi composti è suggerito per il trattamento di COVID-19. Non sono necessarie misurazioni della tossicità per questi farmaci poiché sono stati precedentemente testati prima della loro approvazione da parte della FDA. Tuttavia, la valutazione di questi potenziali inibitori come farmaci clinici richiede ulteriori test in vivo di questi farmaci.