Tre pagine del sito del ministero della Salute con dentro una trentina di prodotti, fra burger, cotolette, latte, panna e creme varie, quasi tutti a base vegetale, quasi tutti alternativi al cibo di derivazione animale, tutti richiamati dal mercato italiano.
È successo alla fine di luglio, e in tutti i casi è successo per il medesimo motivo, per quello che il ministero indica come “rischio chimico”, cioè per la presenza di ossido di etilene in uno o più ingredienti del prodotto. In Europa il suo uso è regolato per legge, perché questa sostanza è inserita fra quelle ritenute cancerogene e tossiche.
Solamente in Italia sono stati richiamati/ritirati dal mercato oltre 200 prodotti perché contenevano ossido di etilene oltre i limiti consentiti dalle legge (0,05 mg/kg per i semi di sesamo, tutti i valori sono nel lunghissimo e dettagliatissimo Regolamento Ue 396/2005).
L’Unione europea ha stabilito che
Capito? Non solo l’ossido di etilene è dannoso se ingerito, ma anche lo è a livelli di cui ancora non abbiamo piena consapevolezza. Dunque, meglio evitarlo del tutto.
Va bene, ma come si fa? Iniziamo dalla raccomandazione dell’Europa che abbiamo appena riportato, relativa all’additivo E410, “notoriamente contaminato con ossido di etilene”: si riferisce alla farina di semi di carrube, che ha abitualmente un contenuto di ossido di etilene superiore al limite massimo ed è spesso usata come addensante e stabilizzante in gelati confezionati, confetture, insaccati e dolcificanti. Spesso e insieme con la gomma di guar (il codice qui è E412), ritenuta “a elevato rischio di contaminazione”. Per questo, moltissimi prodotti contenenti questi additivi sono stati ritirati o richiamati, in Italia come anche in Francia, Spagna, Belgio e molti altri Paesi europei.
Compilare una lista degli alimenti a rischio è impossibile: come detto, ci sono i semi di sesamo, i gelati (anche di marche famosissime), tantissimi alimenti a base vegetale (anche di catene della grande distribuzione), ma pure tanti yogurt, sughi e piatti pronti, zenzero, peperoncino e altre spezie e prodotti senza glutine e integratori che contengono materie prime che arrivano non solo dall’India, ma anche da Turchia, Cina, Paraguay e Argentina. Dobbiamo stare molto attenti alle etichette di questi prodotti, alle sigle che riportano (come E410 ed E412), magari anche cercandole online per capire a che cosa fanno riferimento; inoltre, in attesa che l’Europa inasprisca ulteriormente le norme che regolano l’uso dell’ossido di etilene, consultare con regolarità il sito del ministero della Salute. Che non è proprio una cosa facilissima, alla faccia delle norme sulla trasparenza: dalla homepage di salute.gov.it si deve prima raggiungere la pagina sugli Avvisi di sicurezza e poi quella sulla Sicurezza alimentare che invece di essere un punto di arrivo è un altro punto di partenza: da lì è necessario sfogliare giorno per giorno e voce per voce per trovare quella che interessa, cliccare e consultare il pdf che spiega che cos’è successo e perché quel singolo prodotto è stato richiamato.
QUI SOTTO L’ARTCOLO COMPLETO