Di fronte a molti versetti biblici, siamo spesso portati a pensare che ciò che leggiamo oggi sia esattamente ciò che venne scritto migliaia di anni fa. Ma non sempre è così. Alcuni passaggi, come Deuteronomio 32,8, hanno subito nel tempo modifiche, aggiustamenti, riletture — e oggi, grazie a scoperte archeologiche e filologiche, possiamo finalmente riscoprire cosa diceva davvero la Bibbia in origine. E, in questo caso, è una scoperta sorprendente.
La versione più comune del versetto in questione, Deuteronomio 32,8, secondo la traduzione ufficiale della CEI (Conferenza Episcopale Italiana), recita così:
“Quando l’Altissimo divideva le nazioni,
quando separava i figli dell’uomo,
stabilì i confini dei popoli
secondo il numero dei figli d’Israele.”
(Deuteronomio 32,8 – CEI 2008)
Un testo chiaro, che parla dell’ordine divino nella distribuzione delle nazioni. Ma c’è un problema: questa non è la versione originale del versetto.
Nel 1947, nel deserto di Qumran, furono scoperti i famosi Rotoli del Mar Morto, la più antica collezione di manoscritti biblici mai ritrovata, risalente a oltre 2000 anni fa. Tra quei testi c’era una copia di Deuteronomio, più antica di mille anni rispetto al testo ebraico usato oggi nelle Bibbie moderne, e riportava una versione diversa di questo versetto.
“Quando l’Altissimo distribuì i popoli,
quando separò i figli dell’uomo,
egli fissò i confini delle nazioni
secondo il numero dei figli di Dio.
In sintesi, cosa vuol dire tutto questo?
- La versione originale presenta una visione del mondo in cui Dio assegna le nazioni a entità spirituali, i “figli di Dio” (benei elohim). È una visione dove Dio divide le nazioni e le da ad altri “governatori celesti”.
- La versione più recente, invece, cancella questo scenario e dice che le nazioni furono divise secondo il numero dei “figli d’Israele” — una frase teologicamente più comoda, ma storicamente e narrativamente alterata.
In altre parole, si tratta di una modifica teologica introdotta molto tempo dopo, quando l’antico Israele aveva già sviluppato una visione più rigida del monoteismo. Il cambiamento fu fatto per eliminare ogni riferimento a esseri celesti distinti da Dio, come i “figli di Dio” o altre figure spirituali che, nei testi più antichi, avevano un ruolo attivo nella gestione delle nazioni.

Le prove testuali :
- Manoscritti del Mar Morto (Qumran) – scoperti nel XX secolo, risalenti a prima dell’era cristiana.
- Testo: “…secondo il numero dei figli di Dio” (
benei elohim
) - Questo indica che Dio assegnò le nazioni a esseri celesti (divinità minori / angeli / potenze spirituali).
- Testo: “…secondo il numero dei figli di Dio” (
- Settanta (LXX) – la più antica traduzione greca dell’Antico Testamento, fatta da ebrei in Egitto nel III-II sec. a.C.
- Testo: “secondo il numero degli angeli di Dio” “κατὰ ἀριθμὸν ἀγγέλων θεοῦ“
- Testo Masoretico (ebraico tradizionale, X sec. d.C.) – base della maggior parte delle Bibbie ebraiche e cristiane moderne.
- Testo: “…secondo il numero dei figli d’Israele” (
benei yisrael
) - Questo indica che Dio assegnò le nazioni ai figli di Israele
- Testo: “…secondo il numero dei figli d’Israele” (
Nella nuova versione c’è un problema evidente: al momento della divisione delle nazioni, che, secondo la Bibbia, avviene in Genesi 11, subito dopo la Torre di Babele, Israele non esisteva ancora.
Questo rende il testo storicamente inattendibile e dimostra che non si tratta della formulazione originale, bensì di una correzione ideologica per adattare il testo a una teologia più recente e più strettamente monoteista.

Parlare di “figli di Dio” che governano i popoli poteva sembrare un ritorno al politeismo. Quindi gli scribi cambiarono il testo, e da “figli di Dio” si passò a “figli d’Israele”. Questa modifica non è un’ipotesi: è dimostrata dai manoscritti di Qumran (i Rotoli del Mar Morto), dalla Settanta (la Bibbia greca antica), e da studi testuali moderni.

Fonti principali su Deuteronomio 32,8
1. Manoscritti dei Rotoli del Mar Morto (Qumran)
- Il frammento 4QDeutʲ (cava 4, Qumran), risalente al I secolo a.C.–I d.C., riporta chiaramente “figli di Dio” (benei elohim) anziché “figli d’Israele” Wikipedia.
- L’analisi del Biblical Archaeology Society evidenzia come la versione di Qumran (e la LXX) conservi un senso polyteistico incomodo per il testo rabbinico, suggerendo una modifica intenzionale nel testo masoretico The BAS Library.
2. Versione greca: la Settanta (LXX)
- La LXX, traduzione greca risalente al III–II secolo a.C., rende Deut. 32,8 con termini come “figli di Dio” (υἱῶν θεοῦ) o “angeli di Dio” (ἀγγέλων θεοῦ) Biblical Hermeneutics Stack Exchange thetorah.com.
- Queste varianti si trovano in concordanza con il testo di Qumran, rafforzando l’ipotesi che “figli di Dio” fosse la lettura originaria.
3. Testo Masoretico (MT) e Pentateuco Samaritano (SP)
- Il Masoretico—base della maggior parte delle Bibbie moderne—usa “figli d’Israele”, una formulazione compatibile con la teologia monoteista Biblical Hermeneutics Stack Exchange thetorah.com Logos.
4. Opere di studiosi accademici
- Michael S. Heiser (2001) sostiene l’idea che “figli di Dio” sia la lettura originale, contro la tradizione masoretica, e sostiene che la variante MT fu propagata per motivi teologici Scribd Biblical Hermeneutics Stack Exchange.
- Emanuel Tov, esperto di critica testuale, descrive la molteplicità testuale (MT, LXX, DSS) e conferma che la forma “figli di Dio” è supportata da tradizioni più antiche Scribd thetorah.com Wikipedia.
5. Discussioni accademiche online
- Su un forum di studiosi (StackExchange), si analizzano varianti testuali:
- Qumran e LXX: “figli di Dio”.
- MT: “figli d’Israele” Biblical Hermeneutics Stack Exchange.
- Su Reddit, commenti accademici sostengono chiaramente che “sons of God” è verosimilmente l’originale, mentre “sons of Israel” risulterebbe una modifica tardiva per eliminare aspetti politeistici Reddit.
- Ulteriori osservazioni sul pantheon semitico collocano questa visione nel contesto culturale dell’Antico Vicino Oriente, rafforzando la coerenza dell’ipotesi politéista originaria Reddit.
Ma quante cavolo di balle ci hanno raccontato? Più leggo e più mi sconvolgo.