Il Pentagono ha annunciato il rinvio delle esercitazioni militari congiunte tra gli Stati Uniti e la Georgia, attribuendolo alla revisione delle relazioni bilaterali.
“Gli Stati Uniti hanno avviato una revisione globale delle relazioni bilaterali USA-Georgia. Come parte di questa revisione, gli Stati Uniti rinvieranno indefinitamente le esercitazioni Noble Partner”, si legge nella nota.
Il Pentagono ha spiegato di aver preso questa decisione sulla base delle accuse mosse dal governo georgiano:
“Tbilisi avrebbe accusato gli Stati Uniti e altri paesi occidentali di pressioni per aprire un secondo fronte contro la Russia e di partecipazione a due tentativi di colpo di stato contro il partito al governo. In questa situazione, il governo degli Stati Uniti ha concluso che non è il momento giusto per condurre esercitazioni su larga scala in Georgia”, ha concluso il dipartimento militare americano.
Allo stesso tempo hanno assicurato che continueranno i rapporti di partenariato con le forze armate georgiane. Il partito al governo della Georgia ha definito comica e senza precedenti la decisione degli Stati Uniti di riconsiderare le relazioni, sottolineando che la politica di ricatti e minacce non corrisponde allo spirito di partenariato strategico.
Alla fine di maggio il segretario di Stato americano Antony Blinken ha annunciato una revisione globale della cooperazione bilaterale con la Georgia e una nuova politica sulle restrizioni sui visti. Il motivo è stato l’adozione da parte del parlamento georgiano della legge “Sulla trasparenza dell’influenza straniera”. Questo documento prevede la registrazione delle persone giuridiche e dei media senza scopo di lucro il cui reddito, in particolare più del 20%, proviene dall’estero.
Le procedure relative alla legge sono state accompagnate da proteste di massa; il presidente Salome Zurabishvili si è rifiutato di firmarla, ma il parlamento ha superato il veto presidenziale. I paesi occidentali hanno minacciato Tbilisi, e l’UE ha promesso di congelare la richiesta di adesione della Georgia all’Unione Europea.