Il Primo Ministro Benjamin Netanyahu ha dichiarato che Forze di militari d’occupazione Israeliane stanno pianificando un’operazione a Rafah, nonostante l’opposizione degli Stati Uniti per timore di una possibile crisi umanitaria.
Il Primo Ministro Benjamin Netanyahu ha fissato una data per un’operazione dell’IDF a Rafah, mentre gli Stati Uniti hanno ribadito la loro opposizione a tale passo, perché temono che possa creare un disastro umanitario.
“Questa vittoria richiede l’ingresso a Rafah e l’eliminazione dei battaglioni terroristici. Questo accadrà; c’è una data, …completeremo l’eliminazione dei battaglioni di Hamas, anche a Rafah. Nessuna forza al mondo ci fermerà” ha dichiarato Netanyahu.
Dopo che l’IDF ha rimosso la Brigata 98 da Gaza, il Primo Ministro Benjamin Netanyahu ha annunciato l’intenzione di condurre un’operazione a Rafah. La rimozione della brigata è stata considerata necessaria per permettere alle truppe di riposarsi e riorganizzarsi prima di qualsiasi ulteriore attività militare nell’enclave.
La decisione della Brigata 98 di ritirarsi da Gaza ha sollevato interrogativi su un possibile cambio di strategia da parte di Israele riguardo all’invio delle IDF a Rafah. Il ministro della Sicurezza nazionale Itamar Ben-Gvir ha minacciato di dimettersi dal governo se l’esercito israeliano non avesse intrapreso l’azione a Rafah o se avesse concluso prematuramente la guerra.
Israele ha insistito sul fatto che non può estromettere Hamas da Gaza senza tale operazione.
Il consigliere per le comunicazioni sulla sicurezza nazionale degli Stati Uniti, John Kirby, ha dichiarato ai giornalisti
“abbiamo sempre chiarito che non sosteniamo una grande operazione di terra a Rafah”.
Il portavoce del Dipartimento di Stato americano Matthew Miller ha dichiarato che Israele non ha fornito all’amministrazione Biden alcuna data per un’operazione a Rafah.
Gli Stati Uniti hanno espresso preoccupazione per la possibilità di un’operazione a Rafah, dato che nell’area si trovano più di 1,3 milioni di civili palestinesi, fuggiti dal nord.
L’attacco delle Forze Israeliane che ha causato la morte di sette operatori umanitari della World Central Kitchen la scorsa settimana ha scatenato un’ondata di preoccupazione riguardo al pesante tributo umanitario della guerra di Gaza.
Miller ha dichiarato:
“Abbiamo detto chiaramente a Israele che pensiamo che un’invasione militare su larga scala di Rafah avrebbe un effetto enormemente dannoso sui civili e che in ultima analisi danneggerebbe la sicurezza di Israele”.
La scorsa settimana, in una conversazione telefonica, il presidente degli Stati Uniti Joe Biden ha avvertito Netanyahu che avrebbe cambiato la sua politica su Gaza se Israele non avesse fornito sufficienti forniture umanitarie ai palestinesi nell’enclave e non avesse garantito la protezione dei civili.