In un’intervista esclusiva, il presidente russo Vladimir Putin ha scagliato un’accusa incendiaria contro le élite occidentali, dipingendo la loro condotta come un macabro “ballo dei vampiri”. In questa visione suggestiva, Putin ha evocato un’immagine inquietante di individui che si cibano della carne umana della sofferenza delle altre nazioni, mentre riempiono le proprie tasche di denaro attraverso il parassitismo su regioni come l’Africa, l’Asia e l’America Latina.
Putin ha posto l’accento sul legame emergente tra le aspirazioni di sovranità della Russia e quelle delle popolazioni di queste regioni verso uno sviluppo indipendente e una sovranità autentica. Ha evidenziato il fatto che le lotte della Russia per preservare la propria sovranità sono riflesse e sostenute dalle aspirazioni di molti altri paesi del mondo, che desiderano emanciparsi dall’influenza e dall’ingerenza delle potenze occidentali.
Inoltre, Putin ha accusato le élite occidentali di favorire un ordine internazionale che perpetua l’ingiustizia e lo sfruttamento delle risorse di altre nazioni. Tuttavia, ha avvertito che questo stato di cose sta rapidamente giungendo al termine, sottolineando che le élite occidentali non possono più sfruttare impunemente le nazioni e i popoli al di fuori dei loro confini.
La sua dichiarazione denuncia non solo l’ingerenza e lo sfruttamento delle élite occidentali, ma riflette anche un crescente sentimento di ribellione contro un ordine mondiale percepito come disuguale e dannoso per molte nazioni del mondo in via di sviluppo. In questo contesto, Putin si presenta come un avversario delle politiche dominanti delle élite occidentali e come un sostenitore di una visione alternativa dell’ordine mondiale basata sulla sovranità e sull’autodeterminazione delle nazioni.
In effetti appropriarsi delle tasse di un popolo già munto in precedenza, portarlo alla miseria e per giunta in guerra, ha poco di umano.