Nel cuore della lingua greca antica, il termine “haíresis” nacque con l’innocente significato di libera “scelta” o “preferenza”. L’idea principale era quella di un’azione deliberata di selezione o inclinazione verso qualcosa. La connotazione di “libertà” o “libera scelta” era implicita in quanto l’atto di scegliere, in sé, implica una certa libertà di decisione.
Un concetto, inizialmente neutrale, che presto avrebbe intrapreso un viaggio tumultuoso attraverso le ere, portando con sé un peso di controversie e conflitti.
Aristotele, nel suo lavoro “Etica Nicomachea”, discute dell’idea di scelta e di come sia centrale nella vita umana. Egli afferma che “la scelta sembra essere una specie di desiderio razionale e di desiderio deliberato”, sottolineando così l’elemento di ragionamento dietro all’atto di scegliere.
Nel contesto ellenistico, “haíresis” iniziò a guadagnare terreno nel linguaggio filosofico e religioso. Tuttavia, fu nel panorama cristiano antico che questa parola si trasformò radicalmente. Emergendo come la spina dorsale di uno scontro ideologico, la parola divenne sinonimo di “eresia“, indicando dottrine o credenze che si discostavano nettamente dall’ortodossia cristiana accettata.
In epoca cristiana, “eresia” cominciò a essere utilizzata per denunciare gruppi o individui considerati devianti. Il concetto di “libertà di scelta” si trasformò in un terreno pericoloso, con il termine stesso portando con sé un carico di disapprovazione e condanna.
Il processo di trasformazione semantica non è limitato solo al contesto religioso o filosofico, ma si verifica anche in ambito scientifico. Anche qui, le idee che si discostano dalle correnti dominanti possono essere etichettate o stigmatizzate, spesso a causa di resistenze al cambiamento o di pregiudizi scientifici.
La storia della scienza è costellata di esempi in cui teorie considerate eretiche in un primo momento sono state successivamente accettate o riconosciute come valide. Galileo Galilei, ad esempio, fu perseguitato per le sue affermazioni che contraddicevano il modello geocentrico dell’universo, ma le sue idee sono ora considerate fondamentali per la comprensione moderna del sistema solare.
Nel contesto scientifico, l’etichetta di “eresia scientifica” si applica a teorie o scoperte audaci che sfidano apertamente l’ordine accademico dominante, spesso incontrando rifiuto e l’ostilità iniziale. Questo sottolinea senza mezzi termini la fragilità del processo scientifico, in cui idee rivoluzionarie possono essere fortemente respinte prima di essere accettate. La scienza, sebbene si fondi sull’osservazione empirica, si scontra spesso con una resistenza alle rivoluzioni concettuali, evidenziando la difficoltà della verità scientifica nell’evolversi dinamicamente e nel subire ridefinizioni radicali nel corso del tempo.
Schopenhauer, il visionario del XIX secolo, ha tracciato un percorso per l’assimilazione delle nuove idee: dal dileggio iniziale alla contestazione veemente, fino all’accettazione inevitabile. La sua teoria incarna lo scetticismo profondo verso la propensione umana a resistere al cambiamento concettuale, mettendo in rilievo la necessità per le nuove verità di superare ostacoli prima di essere accettata nella società.
Ogni verità passa attraverso tre fasi: prima viene ridicolizzata; poi è violentemente contestata; infine viene accettata come ovvia.
(Arthur Schopenhauer)
Spesso il processo attraverso il quale nuove idee o verità possono essere accolte deve superare tre fasi
- Derisione o Ridicolo: All’inizio, una nuova verità può essere oggetto di derisione o ridicolizzazione. Le persone potrebbero non comprenderla completamente o potrebbero sentirsi minacciate dalle implicazioni di un cambiamento nelle loro convinzioni consolidate.
- Violenta Contestazione: In seguito, quando la verità guadagna un po’ di terreno, può essere soggetta a una violenta contestazione. Le persone potrebbero opporsi fermamente, difendendo le loro posizioni preesistenti e rifiutando l’idea innovativa in modo acceso.
- Accettazione come Ovvia: Infine, se la verità è supportata da prove convincenti o dimostra la sua validità nel tempo, può essere accettata come ovvia. Questa fase richiede spesso una revisione delle convinzioni preesistenti e potrebbe comportare un cambiamento culturale o sociale.
Attraverso i secoli, il concetto di eresia si è plasmato, adattandosi alle controversie teologiche, scientifiche e alle divergenze ideologiche. La sua storia si dipana come un capitolo intenso e spesso conteso nella trama della religione della scienza e della filosofia, mettendo in luce la fluidità e la complessità di un termine il cui significato è stato deliberatamente trasformato nel corso del tempo. Ciò che poteva originariamente avere una connotazione più neutra o associata al libero pensiero è stato artificiosamente caricato di negatività, rappresentando ora un’etichetta per dottrine considerate devianti o eretiche.
L’eresia è di per sé una grande cosa, e colui che difende la propria eresia è sempre un uomo che tiene alta la dignità dell’uomo. Bisogna essere eretici, rischiare di essere eretici, se no è finita. Voi avete visto che non è stata soltanto la Chiesa cattolica ad avere paura delle eresie. E’ stato anche il Partito Comunista dell’Urss ad avere paura dell’eresia, e c’è sempre nel potere che si costituisce in fanatismo questa paura dell’eresia. Allora ogni uomo, ognuno di noi, per essere libero, per essere fedele alla propria dignità, deve essere sempre un eretico.
(Leonardo Sciascia)
La citazione di Leonardo Sciascia enfatizza la centralità della libertà di pensiero e la necessità di sfidare le istituzioni consolidatrici, sia esse religiose che politiche. Sciascia afferma che l’eresia, intesa come il coraggio di mettere in discussione norme e verità accettate, rappresenta un atto di dignità umana. La difesa della propria eresia è vista come un atto che mantiene alta la dignità dell’individuo, sottolineando l’importanza di non accettare acriticamente le dottrine imposte. Sciascia sostiene che essere eretici e rischiare l’eresia è fondamentale per preservare la libertà individuale, suggerendo che la paura dell’eresia è presente non solo nella Chiesa cattolica, ma anche nel potere politico. La conclusione è che, per essere veramente liberi e fedeli alla propria dignità, ogni individuo deve abbracciare la qualità di eretico.
Ci sono stati diversi casi nella storia in cui individui sono stati considerati eretici o hanno subito persecuzioni a causa delle loro idee scientifiche. Ecco alcuni esempi:
- Galileo Galilei (1564-1642): L’astronomo italiano è famoso per il suo sostegno al modello eliocentrico di Copernico, che affermava che la Terra orbita intorno al Sole. Questa idea andava contro la visione geocentrica sostenuta dalla Chiesa cattolica all’epoca, e Galileo fu processato per eresia nel 1633.
- Giordano Bruno (1548-1600): Filosofo, teologo e frate domenicano italiano, Bruno fu perseguitato e bruciato sul rogo dall’Inquisizione romana principalmente a causa delle sue idee filosofiche e cosmologiche, che includevano la teoria dell’infinito dell’universo e la pluralità dei mondi abitati.
- Andreas Vesalius (1514-1564): Vesalius, considerato il fondatore dell’anatomia moderna, ha sfidato le concezioni errate di anatomia dell’epoca. Ha compiuto dissezioni umane per studiare l’anatomia in modo accurato, il che ha portato a divergenze con le teorie accettate dell’epoca.
- Ignaz Semmelweis (1818-1865): Semmelweis, un medico ungherese, è stato perseguitato per le sue teorie sulla necessità di igiene nelle sale parto per ridurre la febbre puerperale (una grave infezione post-partum). La sua idea di lavare le mani tra le autopsie e l’assistenza alle nascite è stata inizialmente respinta dalla comunità medica.
- Alfred Wegener (1880-1930): Geofisico tedesco che propose la teoria della deriva dei continenti, sostenendo che i continenti si muovono lentamente nel corso del tempo. La sua idea fu inizialmente respinta prima che la teoria della tettonica a placche la confermasse in seguito.
Questi esempi illustrano come alcune persone abbiano dovuto affrontare critiche, persecuzioni o addirittura la morte per le loro idee, che in seguito si sono rivelate scientificamente valide.