Era stato tra i primi medici a esprimere contrarietà di fronte all’obbligo vaccinale voluto dal governo, sottolineando i rischi di reazioni avverse a seguito della somministrazione dei farmaci anti-Covid soprattutto in determinati pazienti. Proprio per aver espresso la propria opinione ed essersi preoccupato per la salute delle persone che aveva in cura, ora però il professor Giuseppe Barbaro si è trovato a fare i conti con la “vendetta” dell’Ordine dei medici di Roma, che lo ha convocato e potrebbe presto prendere provvedimenti nei suoi confronti. L’ennesima, follia storia che fa gridare rabbia.
Barbaro, socio del comitato scientifico dell’associazione Danni Collaterali e specialista in medicina interna e cardiologia, sarà ora giudicato dalla commissione disciplinare dell’Ordine dei medici per le sue posizioni nei confronti dei vaccini anti-Covid. Alle pagine del Paragone, il medico ha spiegato:
“Mi si contesta di aver applicato il principio di precauzione senza i condizionamenti delle linee guide ministeriali. In particolare, l’aver prescritto indagini prima di sottoporsi al vaccino e aver formulato il rischio probabilistico di reazione avversa, come si dovrebbe fare stando al codice deontologico”.
“Il medico – ha spiegato Barbaro – deve correttamente informare il paziente nel momento in cui quest’ultimo sta per ricevere un farmaco ancora in fase sperimentale, come i vaccini anti-Covid. Vengo accusato per aver prescritto delle analisi utili per capire meglio le condizioni del paziente e aver formulato una percentuale di rischio di reazione allergica, ovvero proprio quello che il paziente mi chiedeva quando si è rivolto a me”.
Il medico, insomma, si limitava a fare delle previsioni sui rischi ai quali i pazienti potevano andare incontro in caso di vaccinazione, sulla base delle loro condizioni di salute e dei dati nel frattempo emersi sulle reazioni avverse. Una posizione ampiamente comprensibile e che ha invece fatto scattare l’Ordine dei medici, pronto ora a giudicare e, forse, condannare lo specialista soltanto per aver svolto il proprio lavoro. Che dovrebbe essere, si badi bene, anteporre la salute delle persone a tutto. Anche alle imposizioni di un governo che ha tentato in ogni modo di soffocare qualsiasi voce fuori dal coro, qualsiasi posizione contraria alle proprie strategie.
Una delle prime cose da fare, semmai usciremo da tutto questo, sarebbe proprio l’abolizione di tutti gli Ordini. In quanto hanno sempre (o quasi) dimostrato di non svolgere una funzione di sorveglianza a tutela della comunità, ma di servire solamente a misurare il grado di asservimento dei loro, obbligatoriamente, iscritti.