Dopo la notizia di due nuovi vaccini già acquistati dall’Italia ma non ancora autorizzati dall’Ema, come ha scritto Il Tempo nei giorni scorsi, arriva l’ammissione del commissario all’emergenza Francesco Paolo Figliuolo: le dosi sono troppe, quindi verranno donate all’estero.
Il nostro Paese si è spinto molto avanti e adesso ha i magazzini pieni di vaccini contro il Covid. La campagna, infatti, ha subito una brusca frenata. Ormai è stato raggiunto il 90% di persone con più di 12 anni che hanno completato il ciclo primario, mentre l’83% ha fatto anche la dose booster. Allo stesso tempo, però, non è previsto un rallentamento delle consegne.
Dovrebbero servire per convincere gli ultimi italiani non ancora vaccinati. Di Sanofi/Gsk abbiamo già ordinato 10 milioni di dosi, per una spesa di 40 milioni di euro, di cui 10 milioni già liquidati.
Per Valneva, invece, è stato fatto un accordo per un milione di dosi al costo di 16 milioni di euro. Sarà molto difficile che vengano utilizzate tutte. Anche perché da inizio marzo sono iniziate le somministrazioni di un altro vaccino: il Novavax. E le adesioni non sono alte. Ora, in questo quadro, scopriamo che anche le nuove forniture di Pfizer e Moderna resteranno in gran parte inutilizzate nei frigoriferi. Per non buttarle non resta che regalarle all’estero.
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ma questo generale si è fatto inoculare il siero sperimentale ? se sì ce lo
puo’ provare ?
“… daremo i vaccini ai paesi in difficoltà ….” che li butteranno al posto nostro (visto che non li vogliono e li pagheremo pure per farlo). Così tutti con la coscienza a posto