L’intricata saga della dinastia di banchieri più famosa e potente del mondo, intrecciata a doppio filo con la storia d’Europa e creditrice di tanti “grandi” del passato, da Napoleone al duca di Wellington e colossali speculazioni finanziarie.
Lo storico logo, uno scudo rosso con l’aquila romana
Nel 1743, cinquant’anni dopo che la Banca d’Inghilterra ha aperto i battenti, un mercante e cambiavalute di nome Amschel Moses Bauer, un ebreo tedesco con la passione per i prestiti, fonda nella Jugengasse, la via che raccoglie il ghetto ebraico di Francoforte, una ditta di contabilità. Sull’entrata del negozio colloca un’insegna con un’aquila romana su uno scudo rosso, che diventa l’emblema, oggi diremmo il logo, dei Bauer, una famiglia che è tutt’uno con la sua attività: la ditta dallo Scudo Rosso, in tedesco Rothschild. Nasce così il nome della dinastia di banchieri più famosa e potente del mondo.
I banchieri che fomentano guerre
Il motto di famiglia lo conia il figlio maggiore del capostipite, Mayer Amschel (1744-1812), che non si chiama più Bauer ma di cognome fa Rothschild: “La nostra politica è quella di fomentare le guerre, dirigendole in modo che tutte le Nazioni coinvolte sprofondino sempre più nel loro debito e quindi sempre più in nostro potere”.
Mayer Amschel eredita la ditta nel 1755, alla morte del padre. È lui il vero fondatore dell’impero, esce dal ghetto, crea una banca ad Hannover, il cui principale cliente è il principe ereditario dell’Assia, che diventerà uno degli uomini più ricchi del Vecchio Continente.
Cinque fratelli alla conquista dell’Europa
Mayer Amschel è un collezionista di monete rare, sposa una ricca ereditiera, da cui ha 10 figli, di cui 5 maschi. Il maggiore resta a Francoforte, gli altri quattro vengono inviati come emissari nelle principali capitali d’Europa, per conquistarle finanziariamente, fondando gli altri rami dell’impresa:
– Nathan, il più famoso (1777-1836), è inviato a Londra nel 1798,
– Solomon (1774-1855) va a Vienna,
– Carlmann (1788-1855) a Napoli
– Jakob conosciuto come James (1792-1868), il più giovane, va a Parigi nel 1811.
– Amschel, il maggiore, rimane a Francoforte.
I fratelli Rothschild si scambiano favori e informazioni e, nell’arco di meno di mezzo secolo, a partire dagli inizi dell’800, si espandono su scala internazionale e moltiplicano il capitale, passando dai 3 milioni di franchi del 1812 agli oltre 100 milioni del 1825. La loro specialità è quella di muovere il denaro, non necessariamente il loro, soprattutto quello delle principali case regnanti, verso le attività più redditizie, che poi sono essenzialmente due: i prestiti a tasso elevato diretti alle nazioni che intendono entrare in guerra e i titoli del debito pubblico ad alto rendimento acquistati dai Paesi che, usciti dalla guerra, si apprestano alla ricostruzione. Per l’alta finanza è dunque essenziale sapere, prima degli altri, chi vuole la guerra e poi, ripristinata la pace, quando si comincerà a ricostruire. A questo servono i legami familiari dei Rothschild, che si scambiano informazioni e stringono saldi rapporti con le grandi case reali che governano le sorti dell’Europa. In tal modo riescono a prevenire e influenzare gli eventi, giocando sullo scacchiere politico e intascando profitti stratosferici.
Nathan, il creditore di Napoleone e Wellington, il banchiere che speculò su Waterloo
Nel 1823 diventano Guardia tesori del Vaticano, ma il posto chiave per le sorti della dinastia è quello che ricopre Nathan a Londra durante le guerre napoleoniche. A soli 21 anni, Nathan è inviato dal padre a Manchester, che è il cuore della rivoluzione industriale britannica. Nathan dispone di un cospicuo capitale, che presta ai magnati dell’industria tessile. A 27 anni si sposta a Londra, dove fonda una banca e investe nella City, specializzandosi in prestiti di guerra e in titoli di Stato.
Presta soldi a tutti, compresa la Francia di Napoleone, anche se il suo ‘core business’ è il finanziamento dell’Inghilterra e dei suoi Stati satelliti. Nathan diventa l’uomo di fiducia del duca di Wellington, l’artefice della vittoria su Napoleone e Waterloo.
Per conto di Londra, Nathan dirige gli aiuti agli Stati alleati, cioè controlla spedizionieri, corrieri e diligenze che trasportano in gran segreto per l’Europa i traffici d’oro che servono a finanziare gli eserciti. Può contare sulla rete di informazione di famiglia, che funziona meglio di un servizio segreto.
Nel 1815 Nathan avvalendosi di una formidabile rete di corrieri e delle confidenze degli agenti di Wellington, cioè di un servizio informazioni senza pari per l’epoca avrebbe saputo della vittoria di Wellington a Waterloo, così il 21 giugno, 24 ore prima che la notizia diventasse di dominio pubblico e, diabolicamente, l’avrebbe trasformata in oro colato. In che modo? Si racconta che l’avrebbe fatto con un’operazione a cavallo tra insider trading e ‘fake news’, cioè diffondendo la voce che a Waterloo avesse vinto Napoleone e iniziando lui stesso a vendere i titoli del debito pubblico inglese in suo possesso, per provocarne il crollo in Borsa. Nel frattempo, in gran segreto, avrebbe ordinato ai suoi agenti di ricomprarli a prezzi stracciati, prima che la notizia della vittoria di Wellington si diffondesse e che il valore di quei titoli andasse alle stelle.
La speculazione sui titoli inglesi avvenuta ha ulteriormente arricchito i Rothschild, anche se nessuno ha mai potuto consultare i loro archivi e le operazioni finanziarie di questa dinastia sono sempre rimaste avvolte nel mistero, contribuendo ad alimentare il mito dei banchieri ebrei, plutocrati, padroni del mondo, geni del male e cosmopoliti affamatori di Nazioni e di popoli.
Nel 1825 Nathan Rothschild è riuscito ad aumentare di 2.500 volte la somma iniziale affidatagli dal padre e ha abbastanza soldi da finanziare la Banca d’Inghilterra, evitando che scoppi una crisi di liquidità.
Le fortune degli altri rami di famiglia
Il ramo austriaco della famiglia è quello creato da Salomon, che diventa il braccio finanziario di Metternich, ottiene nel 1820 un titolo nobiliare, cioè il diritto di usare il ‘von’ prima del cognome e fa un sacco di soldi investendo in miniere e ferrovie.
A Napoli Carlmann, ovvero Carl, diventa il finanziatore dei Borbone, dei Granduchi di Toscana e del Papa. La banca CM de Rothschild & Figli dispose ingenti prestiti allo Stato Pontificio, ai vari re di Napoli oltre che al Ducato di Parma e Granducato di Toscana. Nel 1832, quando Papa Gregorio XVI incontrò Carl von Rothschild, gli osservatori rimasero scioccati nell’osservare che a Rothschild non fu richiesto di baciare i piedi del Papa, come era allora richiesto a tutti gli altri visitatori, compresi i monarchi.
L’unificazione italiana nel 1861, con il conseguente declino dell’aristocrazia italiana, che era stata la clientela primaria di Carl Rothschild, alla fine portò alla chiusura della banca a Napoli. Carl si trasferisce in Spagna, dove questo ramo della famiglia ben presto si eclissa.
In compenso ci pensa Jacob, da Parigi, a tenere alte le sorti della famiglia, fondando la Rothschild Frére, con gli altri tre fratelli maggiori come partner e Re Leopoldo del Belgio e Re Luigi Filippo di Francia come principali clienti. Nel 1850 Jacob dispone di un patrimonio di 600 milioni di franchi, cioè 150 milioni in più di tutti gli altri banchieri francesi messi insieme.
Alla morte del padre Amschel Mayer successe come capo della banca di Francoforte sul Meno. Fu nobilitato come Amschel Mayer von Rothschild nel 1817 e diventò un barone nel 1822.
Secondo il testamento lasciato dal capostipite Mayer Amschel Rothschild, i figli della famiglia Rothschild erano obbligati a sposarsi con i loro primi e secondi cugini.
I primi finanziatori degli Stati Uniti d’America
Alexander Hamilton, uno dei padri fondatori degli Stati Uniti, ministro del Tesoro di George Washington e fondatore della prima banca federale Usa, era un agente dei Rothschild, la First Bank of the United States, fondata nel 1791, fortemente avversata da Thomas Jefferson e dotata di un mandato ventennale, era un’emanazione della finanza internazionale.
Tra i finanziatori della First Bank c’erano anche i Rothschild, i quali contribuirono così alla creazione del debito pubblico Usa, schierandosi tra le banche che prestarono alla neonata banca centrale statunitense i soldi che le servivano per garantire le prime emissioni di bond governativi Usa, cioè i titoli del debito pubblico coi quali finanziare le attività del nuovo Stato federale, creare un esercito nazionale e ripagare i debiti dei singoli Stati.
“Datemi una moneta e me ne infischio delle leggi”
La banca centrale Usa aveva anche il potere di stampare moneta e questo spiegherebbe la famosa frase del vecchio, Mayer Amschel Rothschild, il quale disse: “Datemi il controllo sulla valuta di una Nazione e me ne infischio di chi fa le leggi”. Per circa un secolo i Rothschild sono la famiglia più ricca e più potente del mondo e per la comunità ebraica internazionale rappresentano quanto di più simile ci possa essere a una famiglia reale. Come tutti i reali tendono a sposarsi tra di loro, hanno residenze sontuose, si circondano di preziose quadrerie, di oggetti rari e preziosi, frequentano principi e capi di Stato, sono filantropi. La famiglia tocca l’apogeo intorno al 1850, quando la seconda generazione è ancora in vita.
Mayer Amschel Rothschild, e la fondazione degli Illuminati di Baviera
Il fondatore dell’Ordine degli Illuminati di Baviera è Johann Adam Weishaupt (1748-1830).
Nel 1777 Mayer Amschel Rothschild (1744-1812) riunisce dodici dei suoi amici più influenti e li convince del fatto che se uniranno le loro risorse, potranno dominare il mondo. Questa riunione ha luogo a Francoforte, in Germania. Rothschild informa anche i suoi amici di aver trovato il candidato perfetto, un individuo dotato di un incredibile intelletto e di grande ingegnosità, per guidare l’organizzazione che ha progettato: quest’uomo è Johann Adam Weishaupt (1748-1830).
Il primo maggio 1776 lo stesso Weishaupt fonda la Società Segreta chiamata Ordine degli Illuminati. Weishaupt fu docente di Diritto Canonico all’Università di Ingolstadt, in Baviera. Gli Illuminati cercano di stabilire un Nuovo Ordine Mondiale.
I loro obiettivi sono i seguenti:
– abolizione di tutti i governi legittimi
– abolizione della proprietà privata
– abolizione dell’eredità
– abolizione del patriottismo
– abolizione della famiglia
– abolizione della religione
– creazione di un Governo Mondiale.
Rothschild e la rivoluzione francese
Chi è più addentro agli studi sulla Massoneria conosce bene gli Illuminati di Baviera, furono proprio loro ad ordire la Rivoluzione Francese.
Un corriere degli Illuminati di nome Johann Jakob Lanz, un ex sacerdote cattolico, viene ucciso da un fulmine nel 1785 mentre sta attraversando a cavallo la città di Ratisbona. Esaminando il contenuto della sacca della sua sella, i poliziotti scoprono l’esistenza dell’Ordine degli Illuminati, e trovano piani dettagliati riguardanti l’imminente Rivoluzione Francese. Le autorità bavaresi allertano il governo francese sul disastro imminente che però non tiene conto di questo avvertimento. La polizia bavarese arresta tutti i membri dell’Ordine degli Illuminati che riesce a scovare, ma Weishaupt e altri adepti riescono a nascondersi e a sottrarsi all’arresto.
LASTAMPA 19/05/1953 – numero 118 pagina 3
Il giorno primo di maggio alcune logge massoniche della Germania del sud hanno evocato la strana figura di Adam Weishaupt, fondatore 177 anni or sono dell’Ordine degli “Illuminati” di Baviera.
Era quella una potentissima setta segreta che, a un dato momento, riuscì a minare gran numero di troni in Europa, e a segnare con la sua impronta quasi tutti i movimenti rivoluzionari degli anni che seguirono.
Nel 1770 Adam Weishaupt aveva vent’anni. Era un giovane pallido e austero che insegnava diritto canonico all’Università di Ingolstadt. Antico allievo dei gesuiti nutriva per i professori della sua gioventù un odio smisurato. E se Iddio gli elargì una vastissima intelligenza, Satana parve mettergli in cuore una grande ambizione: Adam Weishaupt sognava di sovvertire la struttura del mondo.
Per raggiungere questa orgogliosa meta studiò con estrema facilità e con passione i libri della scienza occulta del secolo XVII, servendosi poi di tutte quelle cognizioni per tentar di realizzare i suoi progetti. I quali si potevano riassumere in queste parole: rovesciare le monarchie e sostituir loro repubbliche egualitarie aventi per unico scopo il bene del popoli.
Questo il tema della sua propaganda.
Il primo maggio me Adam Weishaupt muove le prime pedine: egli confida ad alcuni amici, fedeli e sicuri, che un grande « Addetto » membro di un misterioso areopago di Scozia, è arrivato a Ingolstadt per “illuminarlo” ovverosia per metterlo a parte dei misteri e dei segreti della «Conoscenza Tradizionale» affinché egli possa farsi promulgatore di quelle idee che avrebbero come fine di mutare l’aspetto del mondo.
Gli amici e ammiratori di Adam Weishaupt accolgono la grande notizia senza alcuna meraviglia, anzi decidono di seguirlo nel cammino che egli si ripromette di percorrere. E l’Ordine degli “Illuminati” viene cosi creato.
Weishaupt ne è il capo supremo.
I suoi subalterni saranno investiti del titolo di “maghi”, “reggenti” e “sacerdoti”; gli affiliati (o meglio i fedeli) dovranno perfezionarsi attraverso nove stadii, il primo chiamato “preparatorio”, l’ultimo “illuminatila minor”. Quindi a questo punto i più degni potranno aspirare ad essere ammessi nella categoria degli spiriti superiori, categoria che a sua volta comprende altri cinque gradini: allievo, compagno, maestro, illuminata major, illuminatus dirigens.
Tutto è minuziosamente previsto.
Ogni grado o classe ha la sua parola d’ordine, le sue insegne simboliche ed i suoi riti d’iniziazione, ove non mancano i giuramenti e neppure tutti gli accessori necessari ad una messa in scena destinata a colpire l’immaginazione dei fedeli della setta: candelabri, maschere, mantelli neri, cordoni, grembiuli, spade ecc.
Se il neofita poi è una donna, durante la cerimonia dell’investitura la spada verrà sostituita da un nerboruto scudiscio.
Il giuramento
Superfluo dire che la parte coreografica delle funzioni, Weishaupt la prese a prestito dalla Massoneria. Ed alla Massoneria fece ancora appello per trovare nuovi proseliti fra i quali vi saranno autentici monarchi come Ernesto II di Gotha E Carlo Augusto di Weimar. Così la schiera degli « Illuminati » si arricchirà di menti aperte, di spiriti sensibili alla magia dei riti e alla suggestione dei simboli.
In pochi mesi gli “Illuminati” paiono moltiplicarsi, a poco a poco numerosissime logge si aprono in tutta la Baviera, ne raggiungono le frontiere e sciamano attraverso l’Europa diffondendo ovunque il credo di Weishaupt, che consiste nel predicare in un primo tempo la “virtù attiva”, la saggezza e l’amore per la libertà. Quando il postulante avrà raggiunto un grado di sufficiente perfezione dovrà partecipare ad un “festino d’amore” nel corso del quale gli verrà confidato che Gesù, di Nazareth è stato il primo grande maestro dell’Ordine.
Saputo questo egli non sentirà mai più, parlare di Gesù, ma gli verranno finalmente rivelati i veri dogmi che costituiscono la base dell’ “Illuminismo”; l’annientamento dei principi temporali e dei sacerdoti l’annientamento dello spirito di patriottismo che dovrà cedere il passo al cosmopolitismo la formazione di un unico blocco di uomini uguali e liberi appartenenti a tutte Ie razze e a tutti i paesi, che dovranno obbedire alle sole leggi dell’ “Ordine”.
Si può comprendere come tele dottrina potesse allarmare i monarchi dell’epoca. Conscio di questo pericolo Weishaupt aveva moltiplicato le precauzioni. Ogni “Illuminato” doveva nascondersi sotto false generalità. Lui stesso aveva adottato il nome di Spartaco in ricordo del famoso schiavo romano. Altri presero il nome di Maometto, Socrate, Luciano, Pitagora. Da quel momento l’ Illuminismo fece gran strada; in Francia tra i “dirigenti” più importanti dell’ “Ordine” si poteva contare il Duca di Orleans e Mirabeau.
In Germania Goethe e Herder sollecitarono a “Spartaco” stesso la loro ammissione alla setta. Col petto nudo, davanti ad una spada acuminata puntata in direzione del cuore, i neofiti pronunciavano il famoso giuramento: “Sul mio onore, sulla mia riputazione e senza restrizione alcuna io mi impegno a non rivelare nè con segni, nè con parole o scritti quanto in questa loggia lo vedo, sento e imparo…”.
Malgrado però tutte queste precauzioni, nel 1784, proprio quando l’Ordine aveva toccato il suo zenit, l’Elettore di Baviera venne informato di ciò che si stava tramando. La reazione fu pronta e immediata. In un primo tempo egli fece fare una rapida inchiesta, dopodiché avendo avuto la certezza che le voci che circolavano erano esatte, diede ordine che venissero chiuse immediatamente tutte le logge della setta, destituì Weishaupt dalla sua carica e lo esiliò dal suo regno.
Questo fatto inatteso colpì in pieno Weishaupt, frustrando il suo slancio e la sua fede. Lasciò la patria, e con somma difficoltà trovò un mediocre posto di professore all’Università di Gottinga.
Nel 1830 mori quasi totalmente dimenticato da quel mondo che aveva sognato di governare per condurlo. Alcuni storici non esitano a dichiarare che furono proprio quelle idee a ispirare spiriti come Blanqui, Carlo Marx, Lenin.
Esiste fin dal ‘700, una società segreta, un’intricata cabala il cui scopo non era nientedimeno che un nuovo ordine per il genere umano dominato dal male. Nel 1782 il fondatore dell’Ordine degli Illuminati, il bavarese Adam Weishaupt, prese il controllo della massoneria europea, finanziato dalla famiglia ebrea dei Rothschild, fondando così l’asse giudaico-massonico. Questi cospiratori decisero la morte di Luigi XVI di Francia e Gustavo III di Svezia, furono responsabili del regno del terrore nella Francia rivoluzionaria, commissionarono il manifesto comunista di Marx e Engels e furono istigatori e finanziatori della Rivoluzione russa e responsabili dell’assassinio di Lincoln. A metà del secolo XIX gli illuminati-massoni-Rothschild decidono di conquistare la nascente economia del nuovo continente, spedendovi i loro agenti, banchieri come Schiff e Warburg. I «baroni della finanza europea» cercavano di stimolare le guerre, perché queste forzavano gli Stati a chiedere prestiti sempre maggiori alle grandi banche. Anche il conflitto del Golfo è stato ispirato dallo stesso complotto.
The New World Order (Pat Robertson) 1991