Mentre la tessera sanitaria è stata convalidata dal Parlamento, il Difensore dei diritti e la CNIL mettono in guardia da “ profonde trasformazioni per l’esercizio dei diritti e delle libertà che sono alla base del nostro patto sociale e repubblicano ”.
E’ bene ricordare che il Difensore dei Diritti ha messo in guardia dai tanti rischi di abuso di questo libretto sanitario. D’altra parte, possiamo deplorare che convalidi il principio, poiché è proprio lo strumento che avrebbe dovuto essere messo in discussione.
Infatti, con questo lasciapassare sanitario generalizzato agli atti della vita quotidiana, entriamo in una società dove la libertà diventa l’eccezione e lascia il posto alla restrizione generalizzata, giustificata dalla ricerca della sicurezza e dal principio di precauzione.
Come scriveva il sociologo tedesco Ulrich Beck, questa società a rischio zero “ tende a generare un legittimo totalitarismo della prevenzione che, con il pretesto di evitare che accada il peggio, finisce per creare (…) le condizioni per la cui apparenza è anche peggio“.
E questo è ciò a cui stiamo assistendo con l’implementazione di questo pass sanitario. Perché con il pretesto di tutelare il diritto alla salute (e che salute!), creiamo uno strumento che fa sì che un cittadino ora sia libero di godere di tutti i suoi diritti e libertà solo se è in grado di produrre la prova della sua buona salute nella sfera pubblica. Inoltre, da questa rivoluzione copernicana, l’individuo è ora visto prima di tutto come un potenziale pericolo per il suo concittadino (un ” super contaminatore “), che crea un sentimento di sfiducia generalizzata e infrange la fiducia e i legami di amicizia necessari per vita nella società.
Questo strumento di controllo sociale potrebbe segnare la fine della nostra concezione di libertà in Occidente e per di più costituisce un pericoloso precedente: quale sarà il prossimo passo? Thibault Mercier
Stiamo già assistendo agli effetti deleteri sulla nostra società: il rappresentante della Federazione nazionale del cinema francese ha indicato in questo senso venerdì scorso in un’audizione davanti al Consiglio di Stato che i dipendenti del cinema erano ormai regolarmente insultati dai clienti, sia per eccesso, sia per mancanza di zelo, nella verifica del lasciapassare sanitario.
Il governo sottolinea che questo strumento è accettabile perché temporaneo (dovrebbe scadere il 15 novembre) e necessario in vista della situazione epidemica. Un’esperienza molto recente, però, ci porta a pensare il contrario ed è una scommessa sicura che questo strumento di regolazione sociale sarà rinnovato con la stessa regolarità dello stato di emergenza sanitaria.
Questo strumento di controllo sociale potrebbe segnare la fine della nostra concezione di libertà in Occidente e per di più costituisce un pericoloso precedente: quale sarà il prossimo passo?