In base al principio di autorità, si vuole imporre come affidabile esclusivamente l’informazione mainstream, escludendo dal dibattito e progressivamente dalla rete l’informazione indipendente.
Per fare ciò si utilizzano i fact checkers e i debunkers che, invece di ricercare in modo obiettivo la verità e verificare i fatti, come dei novelli Torquemada, si accaniscono contro i “disallineati”, cioè coloro si pongono in modo alternativo rispetto al pensiero unico e al catechismo dei media di massa.
Si parte sempre dalla censura dei personaggi controversi o dei casi limite, che tendono a polarizzare e a dividere, che difficilmente la collettività difenderà, per andare a salire e allargare il proprio raggio di azione.
Lo scopo di questa operazione è la legittimazione morale della censura: negli ultimi anni, infatti, si sta cercando di giustificazione agli occhi dell’opinione pubblica una sorta di “censura costruttiva” con lo scopo di tutelare la collettività dalla minaccia delle disinformazione, portando così a oscurare sempre più pagine social, video, siti e blog di pensatori scomodi.