Un gruppo di scienziati britannici ha dato ufficialmente il via a uno dei progetti più ambiziosi e controversi della biologia moderna: costruire da zero sequenze di DNA umano. Il programma, chiamato Synthetic Human Genome Project (SynHG), segna un nuovo capitolo nella scienza genetica, spostando l’attenzione dalla lettura alla scrittura del codice della vita.
Finanziato con 10 milioni di sterline dal Wellcome Trust, il progetto coinvolge alcuni dei più prestigiosi istituti di ricerca del Regno Unito, tra cui l’MRC Laboratory of Molecular Biology di Cambridge, le università di Oxford, Cambridge, Manchester, Kent e l’Imperial College di Londra.
Un cromosoma sintetico, non un essere umano
L’obiettivo iniziale non è quello di creare un essere umano artificiale, ma di sintetizzare un singolo cromosoma umano, che sarà introdotto in cellule viventi per studiarne il comportamento e verificarne il corretto funzionamento. Si tratta di un traguardo tecnico e scientifico senza precedenti.
“Non stiamo costruendo esseri umani in laboratorio,” ha chiarito il professor Jason Chin, a capo dell’iniziativa. “Il nostro scopo è comprendere se possiamo scrivere sezioni del genoma con precisione assoluta e analizzarne l’effetto nelle cellule. È un passo cruciale verso la medicina di precisione del futuro.”
Dopo aver completato la lettura del genoma umano nei primi anni 2000 grazie al celebre Human Genome Project, la scienza ha ora rivolto l’attenzione verso la scrittura del DNA: costruire sequenze genetiche artificiali, base per base, proprio come un programmatore scrive codice informatico.
Vista la portata rivoluzionaria e potenzialmente delicata della ricerca, il progetto include un’importante componente etica, coordinata dalla professoressa Joy Zhang, esperta di sociologia della scienza. Un team interdisciplinare si occuperà di analizzare le implicazioni morali, legali e sociali di una tecnologia che potrebbe ridefinire le fondamenta della vita.
“Ci stiamo muovendo in un’area molto sensibile. La tecnologia avanza rapidamente, ma deve essere accompagnata da una riflessione etica altrettanto veloce e profonda,” ha dichiarato Zhang.
Secondo gli scienziati, la possibilità di scrivere il DNA potrebbe aprire la strada a una nuova generazione di terapie geniche personalizzate, a organismi sintetici capaci di produrre farmaci o di riparare tessuti danneggiati, e a una resistenza mirata alle malattie.
Tuttavia, non mancano i timori. I principali riguardano:
- Scivolamento verso l’eugenetica: il rischio che la tecnologia venga utilizzata per creare “bambini su misura” o individui con capacità potenziate, con conseguenze devastanti in termini di disuguaglianze sociali e discriminazione genetica.
- Sicurezza e bioprotezione: la possibilità che strumenti per sintetizzare genomi vengano sfruttati per creare agenti patogeni o armi biologiche, alimentando nuove forme di minaccia globale.
- Conseguenze impreviste: la manipolazione di un sistema complesso come il genoma umano potrebbe portare a effetti collaterali imprevedibili sulla salute e sull’ambiente.
- Proprietà intellettuale della vita: si aprono interrogativi cruciali su chi possa rivendicare i diritti di un genoma sintetico. La vita artificiale può essere brevettata? E da chi?
Il SynHG si inserisce nell’ambito del più ampio Genome Project-write (GP-write), iniziato nel 2016 come naturale prosecuzione del Progetto Genoma Umano (1990–2003). Mentre quest’ultimo aveva come obiettivo la lettura del DNA, GP-write e ora SynHG puntano a scriverlo da zero, un passaggio che cambia radicalmente il paradigma della biologia.
“Stiamo entrando in una nuova era,” conclude Chin. “L’essere umano non si limita più a decifrare la vita: ora inizia a progettarla.”
Con questo progetto, il Regno Unito si posiziona tra i primi Paesi in Europa a finanziare un’iniziativa pubblica su larga scala per la sintesi del genoma umano.
Il potenziale di queste tecnologie è immenso, ma lo è anche la loro pericolosità se usate senza adeguate garanzie etiche e normative. La possibilità di alterare o costruire la vita pone la scienza davanti a sfide senza precedenti. La vera sfida, oggi, non è solo scientifica, ma anche morale e politica: stabilire chi decide come e dove spingersi, e con quali limiti.
