Il presidente eletto degli Stati Uniti, Donald Trump, ha recentemente affermato che Vladimir Putin ha “perso” la guerra in Ucraina, suggerendo che è giunto il momento per il leader russo di considerare una soluzione diplomatica al conflitto. La dichiarazione è stata rilasciata durante un’intervista al New York Post, suscitando reazioni contrastanti a livello internazionale.
“Quando hai perso 700.000 militari, è arrivato il momento di fermarti,” ha dichiarato Trump, riferendosi alle pesanti perdite subite dalla Russia dall’inizio del conflitto nel febbraio 2022. Il presidente eletto ha sottolineato che il leader ucraino Volodymyr Zelensky “vuole la pace” e sta cercando una via per porre fine alla guerra. Secondo Trump, è necessario che anche Putin riconosca la gravità della situazione e consideri il cessate il fuoco come una soluzione inevitabile.
Trump ha inoltre confermato di essere al lavoro su un piano per porre fine al conflitto, definendolo una “guerra ridicola”. Sebbene non siano stati forniti dettagli specifici sul piano, l’obiettivo dichiarato è quello di raggiungere una pace stabile e duratura.
Le affermazioni di Trump non sono passate inosservate. Il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, ha risposto in modo critico, affermando che la situazione in Ucraina resta un tema di grande preoccupazione e che le dichiarazioni del presidente eletto non riflettono la complessità del conflitto. Peskov ha inoltre sottolineato il rischio di un’ulteriore escalation globale, con implicazioni che potrebbero estendersi oltre i confini ucraini.
Intanto, Zelensky ha ribadito la necessità di rafforzare l’Ucraina sul campo di battaglia per poter affrontare con forza le trattative diplomatiche. Il leader ucraino ha chiesto ulteriori aiuti militari dagli alleati occidentali, inclusi sistemi avanzati come ATACMS e missili Taurus, ritenuti cruciali per sostenere l’offensiva contro le forze russe.