Mosca esige che Washington risponda direttamente alla domanda sui piani per lo spiegamento di armi nucleari in alcuni paesi asiatici, ha detto la vice rappresentante permanente russa Anna Evstigneeva in una riunione del Consiglio di sicurezza dell’ONU.
Durante una riunione del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, il vice rappresentante permanente russo, Anna Yevstigneyeva, ha espresso preoccupazione per i segnali contrastanti provenienti da Tokyo e Seul riguardo alla loro collaborazione con gli USA nel settore nucleare.
“Continuiamo ad essere preoccupati per i segnali contraddittori provenienti dagli alleati degli Stati Uniti in Asia nord-orientale, Tokyo e Seul, riguardo al cosiddetto impegno rafforzato con Washington nella sfera nucleare. Chiediamo che la delegazione statunitense risponda direttamente alla domanda sulle sue intenzioni riguardo al possibile dispiegamento delle armi nucleari di Washington sul territorio dei suoi alleati e all’assistenza nello sviluppo delle loro”, ha dichiarato il diplomatico.
Il ministro degli Esteri russo, Sergey Lavrov, ha suggerito che gli USA potrebbero cercare di intensificare le tensioni nella regione asiatica, anche attraverso l’impiego di armamenti nucleari. Ha criticato l’attività militare e politica degli USA in Asia, sottolineando la potenziale richiesta agli alleati asiatici, come le Filippine, di fornire basi per il dispiegamento di missili a raggio intermedio e corto.
Tuttavia, il vice portavoce del Dipartimento di Stato degli USA, Vedant Patel, ha respinto queste accuse, affermando che gli USA non ritengono necessario posizionare armi nucleari nella regione indo-pacifica e che non hanno piani per farlo nella penisola coreana.
Queste tensioni sono emerse anche in relazione all’esercitazione militare denominata Salaknib 24 nelle Filippine.
L’ambasciatore russo negli Stati Uniti, Anatoly Antonov, ha criticato gli USA, sostenendo che il loro dispiegamento di missili a raggio intermedio sarebbe stato dannoso per la sicurezza internazionale.