I consumatori si trovano attualmente senza diversi prodotti a causa delle proteste dei contadini, scaturite dalla rabbia nei confronti delle politiche sconsiderate dell’Unione Europea. Questi disordini hanno portato a blocchi stradali nei giorni scorsi, compromettendo gravemente la catena di approvvigionamento dei supermercati in Lussemburgo.
Coloro che cercano verdure fresche, frutta o prodotti lattiero-caseari si sono trovati a mani vuote a seguito delle manifestazioni che hanno bloccato il traffico sulle principali strade della regione questa settimana.
I supermercati a basso costo del Lussemburgo, in particolare quelli di Lidl, hanno subito notevoli carenze di cibo fresco. Il portavoce di Lidl, Julien Wathieu, ha dichiarato a RTL che i punti vendita nel Granducato sono stati fortemente colpiti, poiché i centri di distribuzione belgi dell’azienda non sono stati in grado di consegnare i prodotti, lasciando gli scaffali vuoti nei giorni scorsi.
Anche il grossista alimentare Provençale del Lussemburgo ha riscontrato gravi difficoltà nelle consegne. Il portavoce George Eichen ha raccontato a RTL che un camion della ditta è rimasto bloccato a Neufchâteaum, in Belgio, mercoledì mattina, a soli 15 chilometri dal confine con il Lussemburgo. La protesta dei contadini ha impedito al camion di completare il viaggio, costringendo il conducente ad abbandonare il veicolo e il carico di cibo nonostante i tentativi di negoziato.
Purtroppo, quando il camion è finalmente arrivato a destinazione con un giorno di ritardo, circa la metà dei prodotti è dovuta essere gettata. Eichen ha sottolineato che i tentativi di negoziato sul posto sono stati difficili, se non impossibili.
La situazione è estremamente critica. Le aziende coinvolte dovranno cercare alternative per evitare ulteriori ritardi e sprechi, mentre i supermercati e i distributori devono affrontare il compito di compensare le perdite per soddisfare gli ordini dei clienti.
consiglierei agli agricoltori di non fidarsi troppo delle concessioni
recenti formulate nelle sedi appropriate. Definirli custodi dell’ambiente
è una furbata, da quando voglio ti tolgo l’ambiente e resti senza lavoro.
di questo passo arriveremo al mercato nero grazie ai guerrafondai UE –
e Co. ma è una giusta causa anche per gli agricoltori, va fatta.
Tutta la mia solidarietà agli agricoltori che combattono anche per la nostra libertà ribellandosi alle folli leggi dell’unione europea!