L’articolo in questione, intitolato “Gene-based COVID-19 vaccines: Australian perspectives in a corporate and global context”, è stato ricevuto il 18 settembre 2023, sottoposto a revisione l’8 dicembre 2023 e accettato nello stesso giorno. La sua versione online è stata resa disponibile dal 12 dicembre 2023, con la registrazione ufficiale datata 14 dicembre 2023.
I due autori dell’articolo sono Peter Rhodes, un ricercatore indipendente presso Gonville & Caius College, University of Cambridge, e consulente specializzato in anestesia e medicina intensiva a Brisbane, Queensland, Australia; e Peter Parry, affiliato alla Children’s Health Research Clinical Unit presso la Faculty of Medicine dell’Università del Queensland e al Dipartimento di Psichiatria presso il College of Medicine and Public Health della Flinders University in Adelaide, Australia.
Gli autori sostengono che alcune strategie nella gestione della pandemia da COVID-19, motivate da interessi socioeconomici e politici, hanno compromesso principi etici e scientifici.
La gestione delle pandemie richiede il coordinamento della società, l’orchestrazione globale, il rispetto dei diritti umani e la difesa dei principi etici. Tuttavia, alcuni approcci alla pandemia COVID-19, guidati da interessi socioeconomici, aziendali e politici, hanno minato i pilastri fondamentali della scienza medica etica.
Hanno esplorato errori significativi, in particolare nei vaccini gene-based, sottolineando una sperimentazione su vasta scala senza completare appieno le prove cliniche di fase III.
Esploriamo gli errori significativi che possono essersi verificati nel recente controllo delle pandemie, al fine di orientare meglio il futuro. Nell’ambito delle infrastrutture aziendali e geopolitiche, esaminiamo la pandemia COVID-19 e i nuovi vaccini COVID-19 a mRNA e DNA-vettore virale, distribuiti dai ricchi Paesi occidentali. La pandemia, insieme all’introduzione di una tecnologia vaccinale non convenzionale basata sui geni, ha fornito l’opportunità sperimentale di organizzare il controllo sociale di intere popolazioni. La fretta e la scala dello sviluppo, della produzione e della distribuzione di questi nuovi farmaci non ha precedenti nella storia. I principali studi clinici di fase III per questi prodotti devono ancora essere completati, nonostante la somministrazione a miliardi di persone.
Hanno evidenziato la correlazione tra vaccinazioni obbligatorie e aumento della mortalità. Per l’Australia, la vaccinazione è seguita dalla principale ondata virale, con correlazione nei dati di eccesso di mortalità.
È stata imposta la vaccinazione di massa dei lavoratori e i vaccini sono correlati a un eccesso di mortalità. Molte serie di dati indipendenti concordano: abbiamo sperimentato una pandemia di malattie virali, seguita da una pandemia di lesioni da vaccino.
Gli autori affermano che in Australia si è verificato un capovolgimento temporale nel corso della pandemia: a differenza della tendenza comune in cui l’ondata virale si manifesta prima della vaccinazione, in Australia la vaccinazione è stata implementata prima dell’insorgenza dell’ondata virale più intensa. I dati sull’eccesso di mortalità confermano questa sequenza temporale, evidenziando un aumento dei tassi di mortalità in seguito alla vaccinazione.
Per l’Australia, le cose hanno funzionato al contrario. La vaccinazione è stata seguita dall’ondata virale principale. I dati australiani sull’eccesso di mortalità sono in linea con questo dato.
Si afferma che né rischio né costo giustificano l’uso su larga scala di questi prodotti, sottolineando la mancanza di efficacia e i benefici equivalenti dell’immunità naturale.
Né il rischio né il costo possono giustificare questi prodotti per la grande maggioranza delle persone.
Lanciano un avvertimento riguardo all’implementazione di diverse tecnologie terapeutiche basate sui geni, potrebbe iniziare una nuova fase nell’ambito della patologia, indicando che potrebbero emergere nuove malattie o nuove sfide legate alle terapie basate sui geni. L’autore indica che, insieme alle innovazioni terapeutiche, potrebbero sorgere nuovi aspetti della patologia che richiederanno una maggiore attenzione e monitoraggio attraverso una rafforzata farmacovigilanza.
La mancanza di efficacia contro l’infezione e la trasmissione, e gli equivalenti benefici dell’immunità naturale, rendono superflua la terapia obbligatoria. Con i numerosi prodotti farmaceutici basati sui geni previsti, si prospetta una nuova era della patologia. Dovremmo fermarci, riflettere e riaffermare le libertà essenziali, accogliere la fine della pandemia COVID-19, abbracciare l’immunità naturale ed eliminare tutte le terapie mediche obbligatorie.
come da copione: 1 fingere la fuga del virus da un laboratorio cinese
2 insistere per obblighi vaccinali intera popolazione mondiale
3 vietare autopsie od analisi sui sieri sapendo che un vero scienziato
avrebbe scoperto l’inganno
4 aspettare che i rimasti vivi iniziano ad avere problemi dopo le
somministrazioni 5 divulgare altri farmaci per sconfiggere il cancro ed
altre malattie inguaribili causate dal vaccino primario.
5 passare ai cieli e coccolare Musk al punto di prolificare 5 G e satelliti
che facciano da ponte