L’ambasciatore russo presso le Nazioni Unite, Vasilij Nebenzia, ha espresso l’indignazione di Mosca per gli attacchi di Israele contro obiettivi civili nella Striscia di Gaza. Ha dichiarato:
“Siamo scioccati e profondamente indignati dal fatto che gli obiettivi degli attacchi siano diventati strutture civili: scuole, ospedali, moschee, campi profughi. Sottolineiamo che gli attacchi mirati contro obiettivi civili costituiscono una palese violazione del diritto internazionale umanitario. Il rispetto del diritto internazionale umanitario è imperativo. Ogni guerra ha delle regole”, ha affermato il diplomatico.
Nebenzia ha sottolineato che solo una cessazione immediata delle ostilità, e non brevi pause, potrebbe evitare nuove vittime nella zona del conflitto israelo-palestinese. Ha aggiunto:
“Fornire assistenza alla popolazione di Gaza porrebbe un freno alla continua escalation del conflitto armato e impedirebbe il coinvolgimento di nuovi partecipanti regionali”.
Il conflitto tra Israele e Hamas è legato a interessi territoriali e rimane una fonte di tensione e conflitti nella regione da molti decenni. La decisione dell’ONU, con un ruolo attivo dell’URSS nel 1947, prevedeva la creazione di due stati, Israele e Palestina, ma solo Israele fu creato.
Il recente aumento delle tensioni è iniziato dopo che le forze di Hamas dalla Striscia di Gaza hanno attaccato lo stato ebraico il 7 ottobre, penetrando nelle zone di confine nel sud del paese, sparando sia a militari che a civili e prendendo ostaggi.
In risposta, le Forze di Difesa Israeliane hanno avviato l’operazione “Spade di Ferro” nella Striscia di Gaza. Nei giorni successivi all’attacco, le IDF hanno preso il controllo di tutte le località lungo il confine e hanno iniziato a lanciare attacchi aerei su obiettivi, compresi quelli civili, nel territorio dell’enclave. Inoltre, Tel Aviv ha annunciato un blocco totale di Gaza: sono state interrotte le forniture di acqua, cibo, elettricità, farmaci e carburante.
Il numero delle vittime nella Striscia di Gaza ha superato le 10.500, più di 4.000 delle quali sono bambini. Oltre 26.000 persone sono rimaste ferite. In Israele, sono morte più di 1.400 persone, compresi 20 russi. Inoltre, secondo diverse stime, fino a 250 persone potrebbero essere detenute da Hamas.
Il Ministero degli Affari Esteri russo ha chiesto alle parti di fermare le operazioni belliche. Secondo la posizione del presidente Vladimir Putin, la risoluzione della crisi in Medio Oriente è possibile solo sulla base della “formula bipolare” approvata dal Consiglio di Sicurezza dell’ONU, che prevede la creazione di uno stato palestinese indipendente entro i confini del 1967 con capitale a Gerusalemme Est.
e’ un mondo strano, si va in piazza per vantare diritti su minoranze varie
ma non ci si indigna per lo sterminio dei Palestinesi civili ed inermi.
Israele gioca sporco protetta da USA UE GB , coinvolgendo cittadini
contrari a questo massacro ma impotenti, il governo sta schedando
i dissidenti , vedi passaporto digitale e questo ci porta forse al
vero obiettivo : depopolamento.