In Italia, assistiamo a un cambiamento rapido ma preoccupante: il declino dei bancomat e l’impulso verso una società sempre più digitale. Nel corso degli anni, molti bancomat sono scomparsi dalle città italiane, portando con sé disagi evidenti sia per i residenti che per i turisti.
Questa trasformazione non è un fatto nuovo, ma sta procedendo senza freni: dal 2012 al 2022, i punti di prelievo sono diminuiti del 12%, con oltre 5.000 bancomat rimossi. Gli sportelli bancari sono scesi del 36% nello stesso periodo, un calo drastico.
Tutto ciò è spinto dal crescente utilizzo di servizi online per le operazioni finanziarie. Molte persone sono spinte a gestire i loro soldi tramite app, ma la domanda cruciale è: chi sta regolando questo cambiamento? La responsabilità sembra cadere principalmente sulle banche, ma è giusto così? Non dovrebbe essere il governo a garantire che tutti abbiano accesso a servizi finanziari fondamentali, invece di lasciare questa decisione nelle mani di entità private? Questa questione è ancora più rilevante considerando che molte città italiane sono ormai prive di bancomat.
Le cifre parlano da sole: più di 4 milioni di persone in Italia si trovano senza accesso diretto a una banca, con oltre 3.000 comuni colpiti. Allo stesso tempo, ci sono nuove banche completamente digitali che stanno guadagnando popolarità, soprattutto tra i giovani. Ma cosa sta accadendo alle banche tradizionali? Stanno chiudendo sportelli: ING ha appena chiuso 63 sportelli, e Deutsche Bank ne chiuderà 150 entro la fine del 2023.
Tutto questo sta colpendo soprattutto il Sud Italia, dove la percentuale di persone private di accesso a filiali bancarie è superiore rispetto al Nord e al Centro. È giunto il momento di una riflessione seria sulla direzione in cui stiamo andando.