Nell’Apocalisse, emerge un oscuro scenario in cui un marchio indelebile si estende sulle mani di tutte le persone, indipendentemente da età, posizione sociale o ricchezza. Questo marchio, noto come “il nome della bestia” o “il numero del suo nome”, incarna il potere che consente di acquistare o vendere. Nell’era moderna, potremmo identificare questo sinistro oggetto come il noto chip RFID, impiantato direttamente nella mano.
Un’altra inquietante prospettiva si staglia nella descrizione dell’Apocalisse, riguardante la fronte. Questa menzione potrebbe rivelare la presenza di Neuralink, una tecnologia intrusiva che viene impianta nella testa umana per manipolarne le azioni e controllarne i pensieri. Il duello tra libertà individuale e schiavitù tecnologica si dipana con una chiarezza inquietante all’interno delle pagine dell’apocalisse.
Faceva sì che tutti, piccoli e grandi, ricchi e poveri, liberi e schiavi ricevessero un marchio sulla mano destra e sulla fronte; e che nessuno potesse comprare o vendere senza avere tale marchio, cioè il nome della bestia o il numero del suo nome.
Dall’apocalisse ci arriva un avvertimento urgente che dovrebbe spingerci a bilanciare l’innovazione tecnologica con il rispetto per la dignità umana e i diritti fondamentali, e a riflettere criticamente sull’impatto delle nuove frontiere tecnologiche sulle nostre libertà e sulla nostra capacità di autodeterminazione.